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Siete voi qui, Ser Brunetto?

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VOTO: 7

La Divina Commedia vista dall’Estremo Oriente

Corea. Cina. Giappone. Questi i paesi coinvolti nel progetto a cura di Hiromi Yamada, Dante e il cinema di animazione, inserito quest’anno nell’Ottobre Giapponese. Ovvero otto giovani registi originari di paesi dell’Estremo Oriente chiamati a reinterpretare l’immaginario dantesco attraverso corti di animazione. Non è la prima volta che il Ravenna Nightmare propone eventi correlati all’anniversario del Sommo Poeta, in questo periodo che dalle nostre parti (e non solo) di appuntamenti celebrativi ne ha calendarizzati a iosa. Codesto omaggio animato ci è parso però il più riuscito. E non ci sorprende neppure il fatto che il cortometraggio più ammaliante e creativo sia giunto proprio dall’Arcipelago Nipponico…

Parliamo per l’appunto di Siete voi qui, Ser Brunetto?, pittoresco lavoro realizzato da Honami Yano, classe 1991 e già con un curriculum di tutto rispetto all’attivo: nata in una isola del Setonaikai, il Mare interno del Giappone, ha poi studiato presso la Rhode Island School of Design come studente di scambio. Si è laureata all’Università di Seika di Kyoto e ha conseguito il dottorato in cinema di animazione presso la scuola di studi visuali dell’Università Statale di Belle Arti di Tokyo nel 2017. Ha lavorato 3 anni come assistente nella stessa università. E attualmente è professore associato presso l’Università di Nagoya, Istituto per l’innovazione e per la società futura.
Tanto studio e un bel po’ di talento, insomma, riversato qui in una personalissima rielaborazione del XV canto della Divina Commedia. Proviamo a riassumerne le coordinate, per chiunque sia già da un po’ a digiuno di endecasillabi: nel terzo girone del VII cerchio dell’inferno si assiste al supplizio dei sodomiti, tormentati perché visti come violenti contro la natura. Lì però Dante incontra il proprio maestro, Brunetto Latini…
E quando è di scena una rimpatriata del genere, perché non immaginare anche una sorta di Hell’s Bar a fare da cornice? Nella fantasia di Honami Yano il buon Dante Alighieri viene raffigurato come gatto (animale la cui effige compare anche in cima al profilo professionale dell’artista), al quale è un Virgilio dalla folta criniera leonina a far compagnia lungo il tragitto. Mentre Brunetto Latini ha sembianze di rinoceronte. L’Inferno in cui il Poeta viene risucchiato è in sostanza una sorta di tributo all’eccesso alcolico in tutte le sue forme, per cui se proprio ci dovesse capitare di essere dannati, l’idea di finire lì non rappresenterebbe poi un dispiacere così grosso. Assieme ad animali antropomorfi, boccali di birra e bottiglie di whisky.
Parafrasata in una veste decisamente naïf, eccentrica, colorata, la Divina Commedia è nell’ottica di Honami Yano un variopinto bestiario ritratto euforicamente e con un pizzico di goliardia, quasi fosse ironico contrappasso (termine che usiamo alquanto licenziosamente) di uno dei capolavori di Hayao Miyazaki, La città incantata. Lo si consideri un gran complimento, naturalmente, per la giovane animatrice dal tratto tanto vivace, particolare e simpatico.

Stefano Coccia

 

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