Un “uccello” pronto a spiccare il volo
Ne avevamo parlato con toni entusiasti lo scorso aprile in occasione dell’uscita nelle sale, attribuendo a Short Skin – I dolori del giovane Edo (vedi la recensione di Federica Bello da noi pubblicata) il merito di aver dato una boccata d’ossigeno all’asfittica cinematografia nostrana. A distanza di mesi, il pensiero a riguardo rimane invariato, a maggior ragione ripensando alla moria di opere prime e seconde di qualità iscrivibili nella commedia battente bandiera tricolore, di recente circolazione. In tal senso, l’uscita nel mercato home video dell’esordio nel lungometraggio di finzione di Duccio Chiarini rappresenta l’occasione ideale per ribadirlo a chiare lettere.
Disponibile sugli scaffali da novembre 2015, la pellicola del regista toscano merita la giusta attenzione e un posto nella videoteca di chi di buon cinema se ne intende veramente e lo sa riconoscere, almeno per una mezza dozzina di ottimi motivi: il primo è il film stesso, divertente e pungente quanto basta per abbattere le difese immunitarie dei più esigenti; intriso di uno humour sottile e genuino che affronta con intelligenza e senza volgarità una storia e una serie di temi che, se finiti nelle mani sbagliate, avrebbero tranquillamente generato un’opera sgradevole e davvero di cattivo gusto. Del resto, di esempi da dimenticare ne abbiamo e ne abbiamo avuti sin troppi negli anni passati. Fortunatamente, Short Skin non rientra nella suddetta casistica, al contrario la rimanda al mittente con tutti i mezzi a sua disposizione. Un altro valido motivo per portarvelo a casa è il fatto che si tratta di un’opera prima italiana ben al di sopra della media nazionale dell’ultimo decennio; e proprio in quanto tale andrebbe supportata e valorizzata il più possibile. Nato dalla Biennale College Cinema, il film di Chiarini è un low budget che ha saputo sfruttare al massimo le possibilità produttive, seppur limitate, offerte dal progetto voluto non più di qualche stagione fa dall’entourage della Mostra di Venezia e che ha dato fin da subito i suoi frutti. Short Skin ad esempio ha ben figurato nel circuito festivaliero internazionale, approdando con successo alla 65esima Berlinale nella sezione Generation. Il tutto a dimostrazione che i quattrini, anche se pochi, se spesi bene possono dare origine a opere di altissimo livello.
Avrete notato sicuramente una flessione nel voto, ma il punto in meno non riguarda il film, bensì l’edizione in Dvd che la contiene. Questa flessione non riguarda però la qualità sonora e dell’immagine che, come avrete modo di constatare, rientra nella norma e consente una piacevole fruizione. In questa sede è sul supporto che si concentra il nostro giudizio. Purtroppo la CG Entertainment, che ne cura la distribuzione in home video, non è stata particolarmente generosa in quanto a contenuti extra. Il comparto in sé di fatti non è ricco come in altre iniziative analoghe, presentando al suo interno solo il trailer e una raccolta di scene tagliate. La vera chicca è nella cover interna della confezione, vale a dire la riproduzione di un poster realizzato appositamente da Gipi, che merita di essere custodita gelosamente.
Francesco Del Grosso
Short Skin – I dolori del giovane Edo
Regia: Duccio Chiarini Italia, 2015 Durata: 98′
Cast: Matteo Creatini, Francesca Agostini, Bianca Nappi
Lingue: Italiano Dolby Digital 5.1, Italiano Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: Italiano per non udenti Formato: 16/9 1,85:1
Extra: Trailer, Scene tagliate Distribuzione: CG Entertainment