Sconfitta e rivalsa dell’idealismo
In concorso alla 17ma edizione del festival del cinema spagnolo e latinoamericano La nueva Ola, Puan di María Alché e Benjamín Naishtat, coproduzione tra Argentina, Italia, Germania, Francia e Brasile, è al tempo stesso commedia agrodolce dai tratti surreali e denuncia sociale, economica e politica. Puan è l’università pubblica di Buenos Aires, il cui stato di emergenza, dichiarato il 10 aprile in seguito al congelamento del bilancio dedicato all’istruzione da parte del governo del presidente ultraliberista Javier Milei, è stato sospeso proprio in questi giorni; i tagli al bilancio, che si vorrebbe giustificati da una necessaria politica di austerità, hanno visto moltiplicarsi, nelle ultime settimane, manifestazioni di studenti, insegnanti, personale universitario, sindacati, da Buenos Aires a Cordoba alle province.
Nel film di Alché e Naishtat, questa tensione aleggia sullo sfondo, estricandosi solamente nel finale; la Puan raccontata è infatti al centro di una singolar tenzone filosofica tra Marcelo e Rafael, che ha in palio la cattedra del professor Caselli, rimasta vacante in seguito all’improvvisa – ed inaspettata – scomparsa del suddetto. Marcelo era il suo braccio destro, il suo discepolo, sembra quindi essere l’erede designato; l’arrivo del brillante e carismatico Rafael, fresco d’esperienza presso le università europee, rimescola le carte in gioco. Il confronto tra i due è un po’ quello tra ideali e cinica realtà; Marcelo è il professore goffo ed idealista che il mondo ha fiaccato, messo in ombra dal brillante Rafael, che ha raggiunto il successo con cinico realismo. Eppure anche in lui è rimasto una fiammella del vecchio idealismo, che si riaccende inattesa quando l’università avrà bisogno del sostegno di tutti per non essere chiusa. Intorno ai due protagonisti, il mondo di Puan riflette le dinamiche interne, i problemi, gli scontri tra personalità egotiche ed i rapporti di potere tipici di una università pubblica, che sono anche uno specchio della vita al di fuori, tra alti e bassi e conflitti, sorprese e disordini.
Con una narrazione divertente e trovate mai banali, Puan è una commedia ad un tempo spassosa ed impegnata, che suscita risate facendo riflettere; i due protagonisti, Marcelo Subiotto (Marcelo) e Leonardo Sbaraglia (Rafael) sono affiatati e complici, tra goffaggine e bisogno di emergere e primeggiare, tra apparenza e sostanza, rendendo alla perfezione i loro personaggi, simbolo di una generazione che voleva cambiare il mondo ma che dal mondo stesso è stata cambiata, portando il primo alla resa ed il secondo all’adattamento, per poi ritrovare se stessi ed i loro ideali in quella che è una sorta di rivincita morale.
Michela Aloisi