Le ingiustizie della vita
A quattro anni di distanza dalla sua opera d’esordio, Un giorno all’improvviso, il regista campano Ciro D’Emilio (classe 1986) ritorna al cinema con Per niente al mondo, il suo secondo lungometraggio che è liberamente ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto.
La storia ruota attorno a Bernardo (Guido Caprino), un uomo con una solida carriera alle spalle, dotato di grande fascino, circondato da tanti amici e padre separato. Un giorno, la sua vita cambia radicalmente, quando viene arrestato per una presunta intercettazione telefonica che lo vede invischiato in un crimine che non ha commesso. L’uomo è costretto a subire un processo e un lungo periodo di detenzione da scontare, ma solo dopo un anno viene dichiarato innocente. Ma il ritorno alla normalità è dura, poiché i pregiudizi verso di lui sono tanti. Per Bernardo inizia un lungo percorso che lo porta a porsi delle domande per il futuro. Come poter buttarsi definitivamente il passato alle spalle? E a riprendere in mano nuovamente la propria vita?
Reduce dal successo della serie televisiva L’Ora – Inchiostro contro Piombo, da lui diretta, Ciro D’Emilio firma anche la sceneggiatura di Per niente al mondo, insieme al suo storico sceneggiatore Cosimo Calamini, concentrandosi sul percorso di un uomo pronto a riaffacciarsi al mondo dopo aver scontato una pena per un crimine non commesso. Il lungo percorso di rinascita di Bernardo porta lo spettatore ad assistere a una serie di situazioni che lo vedono coinvolto in prima persona, sofferente per l’ostilità da parte dell’opinione pubblica. L’uomo viene etichettato come un criminale, allontanato da tutti quelli che credeva suoi amici, senza più un lavoro, senza possibilità di poter mostrare la sua estraneità al reato che lo ha portato in galera. Guido Caprino riesce con grande bravura a dare anima e corpo a un personaggio privato di dignità e di qualsiasi forma di rispetto.
La regia calibrata di D’Emilio si muove su un’ottima direzione degli attori e sull’uso della macchina da presa che ci introduce nel mondo carcerario, sottolineando il luogo claustrofobico e lo stato di ansia che il protagonista vive. È chiaro fin da Un giorno all’improvviso quanto il regista campano sia abile nel non tralasciare nessun dettaglio, anche minimo, offrendoci un’opera che descrive con cruda realtà il percorso esistenziale di un uomo desideroso di riscattarsi da un passato difficile. Ad affiancare un ottimo Guido Caprino, troviamo l’attore serbo Boris Isakovic, che incarna egregiamente il complesso personaggio di Elia, Irene Casagrande, Diego Ribon e Valentina Carnelutti.
Per niente al mondo è un’opera di denuncia sociale dove viene messo al centro il grido disperato di un uomo che proclama al mondo la sua innocenza, capace attraverso le ottime interpretazione degli attori di condurre lo spettatore all’interno di un dramma dove il protagonista dovrà trovare la forza di riemergere dalle numerose difficoltà che incontrerà lungo il suo cammino.
Giovanna Asia Savino