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Non ti scordar di me

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VOTO: 7

Svegliarsi ogni giorno in un labirinto diverso

La giuria del Mescalito Biopic Fest, al termine di questa seconda edizione, ha proclamato vincitore della sezione Cortometraggi un lavoro tanto toccante quanto curato a livello estetico, Non ti scordar di me di Giuseppe Petruzzellis & Fabio Marin. Il premio è stato assegnato “Per lo struggente lirismo delle immagini, che senza mai risultare retoriche riescono a rappresentare la condizione esistenziale dei malati di Alzheimer e quel loro rapporto col mondo, destinato a farsi ogni giorno più faticoso, allucinato, complesso, foriero quindi di turbamenti destinati a coinvolgere anche le persone più care. Tra video-arte e home movie, si snoda un percorso che finanche a livello formale restituisce dignità e profondità al tema“.

Il cinema ogni tanto si accosta a un tema non facile da trattare come l’Alzheimer. Talvolta anche con esiti felici, come possono testimoniare Still Alice di Richard Glatzer e Wash Westmoreland, il lungometraggio d’animazione Rughe di Ignazio Ferreras (basato sulla graphic novel di Paco Roca), Una separazione del premio Oscar iraniano Asghar Farhadi, non ultimo poi Una sconfinata giovinezza del nostro Pupi Avati, cineasta molto sensibile all’argomento pure per questioni personali.
Ecco, come evidenziato nella motivazione, Non ti scordar di me va a posizionarsi nel solco già tracciato da altre opere con un proprio stile, fatto di sentimenti espressi sommessamente in ambito famigliare come anche di un approccio straniante, dato dall’oggettivazione di suddetta condizione attraverso immagini fortemente evocative. Già il rapido montaggio di situazioni relative all’assunzione di farmaci, rievocando alla lontana un cult movie come Requiem for a Dream, introduce lo spettatore a una brusca interruzione della normalità. Alternando poi riprese di volti cari e immagini di altra natura, afferenti al discorso della memoria, gli autori sono riusciti a ricomporre un puzzle di ricordi sbiaditi, trasognato lirismo e quotidianità stravolta, che non può lasciare indifferenti.

Stefano Coccia

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