Ricordare fa male
Ammettiamolo, dopo il clamoroso flop de Il nome della rosa, annunciato come un capolavoro mondiale e rivelatosi poi un fiasco sia negli ascolti sia nella messa in scena, per la Rai non sembrava aprirsi un periodo positivo sotto il punto di vista della serialità televisiva. Tuttavia, come in molte storie a lieto fine, è giunta in soccorso di Mamma Rai una serie che non tutti attendevano con ansia, non essendo un evento, e che si è rivelata un clamoroso successo sotto tutti i punti di vista. Stiamo parlando di Mentre ero via, thriller e giallo psicologico interpretato magistralmente da Vittoria Puccini, ideato da Ivan Cotroneo e diretto da Michele Soavi.
Come già anticipato, la serie si è rivelata un successo di pubblico e di critica, tanto da riuscire a mantenere un’alta percentuale di share (oltre il 20%) per tutte le sei settimane di durata. La serie gira intorno al personaggio di Monica Grossi (Vittoria Puccini, semplicemente meravigliosa) la quale si risveglia in ospedale a seguito di un grave incidente e non ricorda nulla di quanto accaduto nelle settimane precedenti. L’unica certezza è che è rimasta vedova per via di un complotto ordito contro la Grossi Farmaceutica, l’azienda di famiglia di cui Monica era un’alta funzionaria, che ha portato al decesso suo marito e l’avvocato di famiglia. Nel corso delle puntate, Monica tenta di ricostruire i ricordi dell’ultimo periodo prima che giungesse in fin di vita in ospedale. Per far ciò, la donna può contare sull’appoggio di Stefano De Angelis (Giuseppe Zeno), fratello dell’avvocato dei Grossi. Tornata a casa, la protagonista deve ricostruire gli eventi che l’hanno portata quasi alla morte, ma andando avanti nelle sue indagini personali, Monica scoprirà che la situazione era molto più intricata di quanto pensasse. Oltre al tentativo di ricordare il passato, la donna deve anche tentare di recuperare il rapporto ormai compromesso con i due figli: la maggiore Sara e Vittorio Junior. Passo dopo passo, giorno dopo giorno, Monica scopre dettagli sempre più inquietanti che la portano a dubitare sia di sé stessa che dell’integrità delle persone che le sono accanto.
Oltre alle ottime prestazioni della Puccini e di Zeno, la serie vanta nel cast elementi di tutto rispetto del panorama televisivo italiano come Mariano Rigillo, Flavio Parenti, Francesca Cavallin, Paolo Romano, Carmine Buschini e la giovanissima Antonia Fotaras, un’attrice che per il futuro va tenuta d’occhio. Il cast di tutto rispetto e la sceneggiatura di Ivan Cotroneo, rendono Mentre ero via un prodotto davvero innovativo e originale se osserviamo che, in questi ultimi anni, la serialità italiana, si reggeva su serie come Gomorra e Suburra capaci però solo di mitizzare la criminalità organizzata. Mentre ero via, si dedica ad evidenziare quanto una donna sia disposta ad andare in fondo per raggiungere una verità, mostrandone le debolezze ma allo stesso tempo l’immensa forza. In un periodo storico in cui le donne vengono costantemente messe in secondo piano, la serie della Rai si candida per offrire una contro-tendenza su questo argomento di cui si dibatte da tempo, ormai. Data la presenza di argomenti scottanti come anche la corruzione e il nascondere delle compromettenti verità, la serie si sposa perfettamente con il mondo contemporaneo e con la realtà difficile dei nostri giorni. Un lavoro ben orchestrato in cui spicca anche l’ottima regia di Michele Soavi, ormai specializzato in prodotti per la televisione. Il finale inoltre, culminerà con una morale (abbastanza rara nei prodotti italiani) da non rivelare e lascerà il pubblico soddisfatto per come si sono svolti gli eventi.
Stefano Berardo