Un nuovo inizio
Yamashita Nobuhiro torna alla diciassettesima edizione del Far East Film Festival con La La La at Rock Bottom dopo gli applauditi Linda Linda Linda e Tamako in Moratorium.
Shigeo è un ragazzo appena uscito di prigione che viene brutalmente assalito e lasciato per strada in stato di amnesia. Viene salvato dalla giovane Kasumi, intraprendente produttrice di una piccola band che ne scopre la portentosa voce. Ma il suo tormentato passato tornerà a riaffiorare troppo presto.
Come già nei precendenti lavori, Yamashita Nobuhiro ci riporta in un’anonima periferia e ci ripresenta i suoi tipici personaggi ai margini della società. Personaggi Borderline, distaccati dalla realtà e da qualsiasi relazione.
Questa non è affatto una commedia romantica scontata, evita i clichè e i semplicismi, costruisce personaggi misteriosi per la loro distaccatezza, e ci fa partecipi dei loro traumi, della loro malinconia e della loro rinascita attraverso la musica. Riesce a usare l’amnesia, troppo spesso stereotipata e abusata da molti registi, come un mezzo lineare che arricchisce la storia e le permette di avanzare e di catturare gli spettatori.
Tema principale del film è sicuramente il nuovo inizio. Il protagonista, interpretato da Subaru Shibutani (autentico pop-idol in Giappone) deve incominciare a riscrivere i vuoti lasciati dalla perdita della sua memoria e Kasumi riprendere la sua vita in mano e lasciare alla spalle la morte del padre avvenuta anni prima. Due calendari sullo sfondo simboleggiano tutto questo, uno nella stanza del padre, rimasto fermo dalla giornata della morte che ha sconvolto la vita di Kasumi, e un secondo, nuovo, fatto partire nel momento in cui Shigeo è entrato nella vita della band e della loro manager, che segna lo scandire del tempo che può finalmente ripartire.
I due protagonisti sono figure essenziali: entrambi hanno poche cose importanti nella loro vita, sono soli e inerti ma il loro incontro scuote le vite di entrambi. Attraverso la musica Pooch (così viene ribattezzato lo Shigeo cantante) riscopre se stesso, il suo talento e la sua espressività e diventa una delle poche cose davvero importanti per Kasumi.
Il suo tormentato passato irrompe e lo riporta alla realtà, ma la determinata produttrice, che ha finalmente trovato qualcuno con cui ripartire, riuscirà a strapparlo dal circolo di violenza che stava per trascinarlo via e a tenerlo con se e con la band, dandogli una casa e uno scopo. ”Non hai un passato, almeno fatti un futuro” sono le semplici ma decisive parole dette da Kasumi che permettono a entrambi di riniziare da capo.
Yamashita continua a costruirsi un’identità ben precisa di regista acuto e raffinato, prendendo il meglio dai suoi precedenti successi e proponendo ancora una volta una commedia semplice ma elegante.
Mattia Pellegrini Miani & Tommaso Romanelli