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Il filo dell’acqua

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VOTO: 8

La luce che emerge dall’ a-bisso

Una personalità luminosa. Che fonda la sua forza sulla conoscenza e il rispetto della Natura. Che trae il proprio ingegno dalla tradizione e dalla Memoria. La protagonista dell’incantevole film di Rossana Cingolani, Il filo dell’acqua, è l’unica depositaria della segreta arte di tessere il bisso, chiamato anche la seta del mare.
Molto più di un film perché è una persona vera: Chiara Vigo vive nell’isoletta sarda di Sant’Antioco, si fa chiamare Maestro di bisso e fin da quando aveva quattro anni ha imparato dalla nonna Leonilde Mereu a raccogliere nel mare e a tessere la preziosa secrezione prodotta da un mollusco. Pinna nobilis si chiama questa specie protetta del Mediterraneo che può arrivare alla lunghezza di un metro. E il bisso, filamento noto dall’antichità, non ha solo la lucentezza dell’oro, bensì anche proprietà terapeutiche efficaci contro l’artrite. Veniva utilizzato dai pescatori per le ferite alle mani provocate dal lavoro, mentre i faraoni se ne adornavano le vesti.
Nel documentario di Rossana Cingolani, regista esperta di montaggio, l’estro e i valori profondi di questa grande donna emergono dall’accostamento tra inquadrature dedicate a lei sola e immagini corali riprese durante un’edizione del festival A corto di donne, diretto dal critico e storico del cinema Giuseppe Borrone. In quell’edizione Chiara Vigo era madrina della manifestazione e raccontava il risultato dei suoi studi e della sua arte, affascinando l’uditorio. Le persone rimanevano incantate quando faceva loro toccare con mano la leggerezza magicamente impalpabile della dorata seta del mare.
Quando ho conosciuto Chiara Vigo ho pensato che dovevano conoscerla più persone – spiega la regista in un video introduttivo realizzato per l’IndieCinema Film Festival, diretto dal critico e giornalista Stefano Coccia, che ha selezionato Il filo dell’acqua. – La ringrazio tanto perché da questo film sono cambiate tante cose nella mia vita”.
A colpire Rossana Cingolani tanto da indurla ad andare con la videocamera a Sant’Antioco è stato soprattutto il fatto che la tessitrice di bisso, in controtendenza con il consumismo che caratterizza la nostra società, non vende i preziosi manufatti che realizza. Un’antica tradizione esclude il commercio della seta del mare. Essa può essere solo donata, in armonia col meraviglioso Giuramento dell’Acqua che Chiara Vigo scandisce nel film: “Ponente, Levante, Maestrale e Grecale, prendi la mia anima e buttala nel fondale. Che sia la mia vita per essere, pregare e tessere per ogni gente che da me viene e da me va. Senza terra, senza nome, senza confine, senza colore, senza denaro. Per essi tesserò il filo dell’acqua che a tutti apparterrà. Per essi porterò in superficie il filo dell’acqua. (…) In nome del Leone dell’Anima mia, del Grande Padre e della Grande Madre. Così era, così è, così sarà”.
Sperando che le autorità rendano possibile l’apertura di una scuola per tramandare l’arte della seta del mare, non ci resta che accogliere l’invito ad andare in Sardegna a conoscere questa donna straordinaria presso il Museo del Bisso. Intanto ne Il filo dell’acqua la graziosa voce di Maria Luisa Congiu canta in sardo parole che possono essere così tradotte: “Chiara, sei una fata”.

Lucilla Colonna

Il documentario è disponibile per la visione sulla piattaforma IndieCinema

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