Home In sala Uscite della settimana Giurato numero 2

Giurato numero 2

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VOTO: 7

Crisi di coscienza

Il ritorno in grande stile di Clint Eastwood. A novantaquattro anni suonati, compiuti per esattezza il 31 maggio, il regista e attore statunitense dirige un’opera dove la ricerca della verità è il motore trainante. Colpevole o innocente? Giurato numero 2, il suo quarantaquattresimo lungometraggio esce nelle sale cinematografiche italiane il 14 novembre.
Justin Kemp, interpretato da uno straordinario Nicholas Hoult, è un giornalista locale, sereno a livello sentimentale e con una figlia in arrivo. L’uomo viene chiamato a far parte della giuria popolare che dovrebbe stabilire la colpevolezza o l’innocenza di un imputato. Quest’ultimo è accusato di aver investito la compagna dopo una lite e di essersi disfatto del cadavere. Durante l’udienza, Justin si rende conto, attraverso le dinamiche dell’incidente, di aver un legame proprio con la vittima. La stessa sera stava per tornare a casa da un pub, ma ricorda di aver investito casualmente un cervo, solo dopo poco arriva alla tragica scoperta che quello che aveva investito non era un cervo, ma la compagna dell’imputato. Da quel momento in poi, Justin cercherà di salvare l’uomo da una condanna per omicidio, senza far trapelare di essere lui il responsabile dell’incidente.
Partiamo subito col dire che Giurato numero 2 è un’opera dove la tensione è presente fin dall’inizio. Clint Eastwood riesce a costruire una sceneggiatura in grado di trascinare lo spettatore in un tunnel da cui si spera di uscire con un finale clamoroso, di cui si ignora l’epilogo. Tra arringhe, dubbi e sensi di colpa, seguiamo Justin durante tutta la durata del film, mostrandoci soprattutto il torbido sistema giudiziario americano, dove i sensi di colpa del protagonista si scontrano con la voglia di nascondere la tragica realtà dei fatti. Nicholas Hurt è affiancato da un cast di attori di grandissimo livello, prima fra tutti, Toni Collette nei panni dell’integerrimo pubblico ministero e J.K. Simmons in quelli dell’ex detective Harold.
Attraverso questi personaggi Clint Eastwood, che strappa quest’ultimo suo lavoro a un’uscita su piattaforme, mette in scena un ritratto crudele e spietato della giustizia americana, dove la ricerca della verità vede insabbiarsi dai dubbi e dai sensi di colpa di chi vorrebbe cancellare le proprie colpe, cercando di lavarsi la coscienza salvando un essere destinato a pagare per una colpa non sua. Non possiamo che elogiare, per l’ennesima volta, l’immensa bravura di Clint Eastwood che ci regala un’opera che ci auguriamo non possa essere l’ultima, abituati da anni al suo cinema di grande qualità.

Giovanna Asia Savino

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