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Elvis & Nixon

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VOTO: 7.5

Via le maschere

Agli inizi degli anni 70 gli Stati Uniti d’America si avvicinano ad un nuovo periodo elettorale in una situazione di subbuglio generale: manifestazioni contro l’impegno militare nel sud-est asiatico, i movimenti hippie, le rivendicazioni delle Pantere Nere, le droghe che iniziano a essere usate dai giovani e la Guerra Fredda. Il Re del Rock è sinceramente preoccupato per la situazione del suo paese, il paese che lo ha forgiato e che lo ha reso grande ed è convinto di avere le capacità di poter fare qualcosa, gli manca solo l’autorità.
E così una mattina di dicembre del 1970 Elvis Presley (Michael Shannon) si presenta alla Casa Bianca per chiedere un incontro con il presidente Nixon (Kevin Spacey) per esporgli il suo progetto e chiedergli di nominarlo agente federale aggiunto.
Questa è la premessa su cui si basa Elvis & Nixon il nuovo film di Liza Johnson che mette in scena l’improbabile incontro tra il Re del Rock e il presidente meno Rock che gli Stati Uniti abbiano mai avuto.

La sceneggiatura firmata da Joe Sagal (imitatore proprio di Elvis, tra le altre cose), Hanala Sagal e Cary Elwes riesce a raccontare questo comunque importante pezzo di storia americana (come ci dicono le didascalie a fine film la foto di Elvis con Nixon è ancora oggi la più richiesta dell’archivio della Casa Bianca) senza infarcirlo di facili retoriche o morali ma dipingendo in un’ora e mezza una giornata straordinaria di due icone della storia a stelle e strisce riuscendo ad andare al di là della facciata dei personaggi e raffigurando le persone.
In questo gli attori hanno certamente una parte importantissima, a partire da quelli secondari come Alex Pettyfer, il quale nei panni di Jerry Schilling amico d’infanzia di Elvis tira fuori una buona interpretazione rendendo il personaggio vivo e vicino allo spettatore così come Johnny Knoxville ad impersonare Sonny e Colin Hanks e Evan Peters in quelli degli assistenti di Nixon.
Kevin Spacey, sontuoso come sempre, dopo ormai diverse stagioni di House of Cards sembra essere perfettamente a suo agio nello studio ovale e risulta in totale sintonia con il ruolo, approfondendo il personaggio in ogni aspetto.
Michael Shannon sopperisce alla non somiglianza con Elvis attraverso una prova interpretativa maiuscola ed anzi le differenze fisiche con il Mito aiutano la sua prova a scendere più a fondo così da smascherare Presley e mostrarci la persona dietro il personaggio.
Ed è forse questo proprio lo scopo del film: mostrare le persone che non conosciamo che si celano dietro due personaggi di cui conosciamo tutta storia di facciata.
Il film di Liza Johnson leva le maschere e ci porta a conoscere Presley e Nixon, Elvis e Richard e lo fa senza fronzoli né facili trucchetti o retoriche servendoci un film onesto e divertente che sa intrattenere e far pensare per merito di attori tutti pienamente sul pezzo, una sceneggiatura solida e ben scritta e una regia attenta a valorizzare tutti questi aspetti.

Giovanni Montanari

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