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A Barely Lit Path

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VOTO: 8

Un camera car verso l’infinito

If i empty my mind
Do i scoop out my skull
What gifts would i find
What secrets inside?
Oneohtrix Point Never, ”A Barely Lit Path“

 

In un festival come il torinese Seeyousound dal passaggio dei videoclip in sala non si ricavano solamente emozioni, ma indicazioni preziose su una forma d’arte audiovisiva troppo spesso sottostimata, inquadrata giustamente qui nell’apposito concorso. Ed è così che al termine della decima edizione la giuria di SOUNDIES – Concorso Videoclip composta da Camilla Colibazzi, Francesco Stella e Marco Santi ha voluto assegnare il premio Best Music Video – SOUNDIES (500€), che ha il supporto di Machiavelli Music, al videoclip A Barely Lit Path, diretto da Freeka Tet per OPN ovvero Oneohtrix Point Never.
Motivazione: “Per l’armonia unica tra musica e video in cui quest’ultimo è posto a servizio del brano. Compatto, anticonvenzionale e distaccato dalle dinamiche mainstream del mondo del videoclip. Un crash-test emotivo, travolgente dal primo all’ultimo frame.

Abbiamo condiviso senz’altro coi giurati “l’impatto” del breve video (e per chi lo ha visto “crash-test emotivo” resta in sé espressione geniale), un immaginifico camera car che dalla precaria, nebulosa messa a fuoco iniziale conduce, attraverso atmosfere notturne, verso un epilogo psichedelico e per certi versi “kubrickiano”.
In scena due manichini, presumibilmente “intelligenze artificiali”, che si scostano gradualmente dal primigenio stato di quiete interagendo tra loro, giocando a scacchi, giocando a morra, leggendo testi di saggistica, cercando infine di allontanare il senso di catastrofe imminente con ogni mezzo, anche lanciando parti del proprio corpo così snodabile verso i comandi di sicurezza.
A sostanziare questa piccola escalation drammaturgica, le suadenti sonorità elaborate da Oneohtrix Point Never, nome d’arte spesso abbreviato in OPN: pseudonimo, questo, di Daniel Lopatin, musicista sperimentale statunitense stanziato a Brooklyn che prima non conoscevamo, lo confessiamo candidamente, ma di cui stiamo ascoltando ora attentamente altri lavori. La sua musica elettronica ispirata all’ambient-drone e definita anche, a volte, come “pop ipnagogico”, possiede infatti uno spessore insolito e ritmiche avvolgenti che ben si prestano, per esempio, a interagire coi temi esplorati nel videoclip di Freeka Tet. In A Barely Lit Path, brano contenuto nel recentissimo album Again (2023), rielaborazioni organistiche o degli archi finiscono così per assicurare un passo trasognato, vibrante, misterico, a quelle immagini che conferiscono all’abitacolo della macchina un’impronta sempre più metafisica e surreale.

Stefano Coccia

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