Il volto ironico della politica
In concorso alla 32a edizione del Trieste Film Festival, Berliner di Marian Crișan è una frizzante satira politica in cui la fantasia va di pari passo con la realtà odierna.
Siamo in una piccola cittadina della Romania occidentale, Salonta (città natale dello stesso regista) ma potremmo essere ovunque. Mocanu, un politico indagato per corruzione, in lizza per un seggio al Parlamento che gli eviterebbe guai con la giustizia, finisce con l’auto in panne proprio nei pressi della misconosciuta città e viene soccorso dall’onesto e semplice Viorel, conducente di trattore di poche parole.
Accolto nella modesta abitazione del suo salvatore e di sua moglie, Mocanu intravede la possibilità di conquistare gli elettori atteggiandosi a uomo comune in visita ad un vecchio amico e decide di conseguenza di prolungare la sua permanenza a Salonta per tutto il resto della campagna elettorale.
Da politico navigato, Mocanu riuscirà non solo a conquistare il paese, ma anche a corrompere il retto Viorel che lo aiuterà pilotando le elezioni fino all’estremizzazione di far votare i morti.
Il film scritto e diretto da Crișan è un mix ben equilibrato in cui una satira ironica e pungente, un ritmo scorrevole, attori con il volto e le espressioni giuste per accattivarsi la simpatia degli spettatori riescono a mettere in luce il lato oscuro della politica (corruzione, manipolazione anche tramite i social) evidenziandone quello più amaramente divertente e mostrando come determinati comportamenti umani e certe dinamiche sociali si trovino un po’ in tutto il mondo.
Il titolo originale Berliner (internazionalizzato The Campaign) rimanda ad una frase del Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy in visita a Berlino Ovest nel 1963: «Ich bin ein Berliner», siamo tutti berlinesi, da Mocanu utilizzato come esempio per la sua campagna: siamo tutti di Salonta.
Perché quando si parla di politica, in fondo, tutto il mondo è paese.
Michela Aloisi