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Await Further Instructions

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VOTO: 7

Natale in famiglia

Si sa a Natale siamo (quasi) tutti più buoni o per quieto e sereno vivere proviamo ad esserlo. Le festività natalizie sono storicamente e a (quasi) tutte le latitudini l’occasione per tornare al nido per trascorrere qualche giorno in famiglia con i propri cari. E fin qui tutto nella norma. La storia del cinema, però, ci ha mostrato in svariate circostanze che le reunion o il periodo in questione può arrivare a tingersi di sangue quando i vasi di Pandora vengono scoperchiati sulla spinta di antichi dissapori, veleni repressi e verità nascoste; o ancora quando una forza occulta o aliena da una parte o lo squilibrato di turno decidono di trasformare il tutto nella cornice di un massacro più o meno gratuito. L’horror nei decenni e nelle sue declinazioni più realistiche, estreme, grottesche, surreali o pseudo-fantascientifiche, ha ospitato innumerevoli volte tali mattanze, caratterizzate a seconda del grado di macelleria voluto e raggiunto da un diverso livello di efferatezza. In tal senso, la filmografia è piuttosto vasta e va da Silent Night, Bloody Night di Theodore Gershuny a Black Christmas di Bob Clark, da Christmas Evil di Lewis Jackson a The Children di Tom Shankland e Red Christmas di Craig Anderson, sino a Safe Neighborhood, sorprendente gioiellino indipendente di Chris Peckover, visto al Torino Film Festival 2016 e purtroppo ancora inedito nelle sale nostrane.
In Await Further Instructions di Johnny Kevorkian, presentato in concorso alla 18esima edizione del Trieste Science + Fiction Festival dopo le apparizioni al Sitges e al FrightFest, l’atmosfera natalizia diventa ancora una volta l’occasione e l’espediente narrativo per portare sullo schermo un bagno di sangue. L’opera seconda del cineasta britannico ci catapulta in casa Milgram, al seguito di una famiglia disfunzionale che si sveglia la mattina per scoprire che una misteriosa sostanza nera circonda tutta la casa. Qualcosa di enorme sta chiaramente accadendo proprio fuori dalla porta, ma cosa esattamente? Un disastro ambientale, un attacco terroristico, una guerra nucleare? In mezzo a discussioni sempre più infervorate viene accesa la TV, alla disperata ricerca di informazioni. Ma sullo schermo c’è solo una scritta che lampeggia sinistramente: “Restate in casa in attesa di ulteriori informazioni”. Mentre i messaggi televisivi diventano sempre più minacciosi, la crescente paranoia degenera presto in una terrificante lotta per la sopravvivenza e in una carneficina.
Await Further Instructions contiene al suo interno molti elementi, archetipi e meccanismi narrativi tipici del filone del cosiddetto Home Invasion, con i malcapitati di turno assediati da una minaccia esterna destinata a rimanere senza una precisa identità sino all’epilogo. Quest’ultimo è una una montagna destinata a partorire un topolino, ma allo stesso tempo è il sipario che cala su una pellicola che riesce a tenere a sé lo spettatore giocando continuamente con le emozioni e soprattutto con le sue aspettative. Kevorkian mescola orrore e mistery, fantascienza e humour al vetriolo very british per dare forma e sostanza ad un’opera che a suo modo amalgama intrattenimento e analisi sociale. Analisi, la sua, che filtrata e plasmata attraverso i codici del genere va ricercata nel plot, nei dialoghi, nelle one lines seppur abbozzate e prive di un vero background dei personaggi e delle situazioni che si vanno di volta in volta a materializzare e che, oltre alla fragilità dei rapporti biologici, tocca temi come il post Brexit, la paura/diffidenza nei confronti dell’altro e il ritorno al conservatorismo. Ciò fa di Await Further Instructions un giocattolone cinematografico ad ampio consumo non solo da vedere e deglutire, ma anche da provare a guardare con altri occhi, quelli di colui che ha imparato con il tempo a leggere tra le righe di una timeline.

Francesco Del Grosso

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