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Wildlife

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VOTO: 7

Il figlio ci guarda

Prima inquadratura: un padre e un figlio stanno giocando a rugby, poco dopo li vediamo a tavola in un tranquillo quadretto famigliare insieme a Jeannette, moglie e madre premurosa. Si apre così Wildlife, esordio dietro la macchina da presa dell’attore Paul Dano (lo ricordiamo, tra gli altri, in Little Miss Sunshine), il quale ha scelto di non affibiarsi ruoli davanti, lasciando campo libero alle interpretazioni di Jake Gyllenhaal, Carey Mulligan e Ed Oxenbould. Quest’ultimo è davvero bravissimo nel rendere tangibile come un figlio adolescente riesca a cogliere anche la minima incrinatura nel rapporto tra i propri genitori (forse anche prima di loro stessi) e ne diventa testimone – spesso chiamato in causa.
Siamo nella Contea di Cascade nel Montana durante gli anni Sessanta. Dopo esser stato licenziato da lavoro, assistiamo a un lento lasciarsi andare di Jerry, fino a quando decide di arruolarsi nelle squadre impegnate nello spegnimento degli incendi che affliggono le montagne al confine con il Canada. A causa di quella decisione, ciò che c’era di sommerso nel rapporto di coppia emerge instillando ancor più una frattura. Il quattordicenne Joe comunica allo spettatore tutto lo smarrimento di fronte alla rottura di un equilibrio, mentre la madre prova ad adattarsi alla nuova vita cedendo anche a una prospettiva più sicura. Quando Jerry ritorna è palese come nulla sia più come prima e l’adolescente deve fare i conti col sapore amaro della realtà. Assistendo a Wildlife viene in mente Un giorno all’improvviso (altra opera prima) di Ciro D’Emilio – in uscita il 29 novembre. Certamente lo script è differente, ma in entrambi i casi il figlio ci viene restituito con un senso di maturità e responsabilità superiore a quello degli adulti. «Per molto tempo ho voluto realizzare film, sapendo che avrei parlato della famiglia. La mia era piena d’amore, ma anche di conflitti accesissimi. Così fui preso alla sprovvista quando lessi un libro che apriva uno squarcio su questa contraddizione: “Incendi” di Richard Ford», ha dichiarato il regista. «L’ho letto più volte, spaventato, turbato ed eccitato dall’inspiegabile sensazione di condividere uno stato d’animo con quel libro. Ho passato diversi anni a fantasticarci sopra. Poi, un giorno, un’immagine mi è saltata agli occhi: l’immagine finale di quello che sarebbe stato il mio film. Quell’immagine mi ha dato il coraggio di andare avanti». Dano è partito da quelle parole scritte e da ciò che le stesse gli hanno suggerito mixandole con la sua esperienza di nucleo famigliare per dar vita a un lungometraggio dalla struttura classica (ne ha curato anche la sceneggiatura insieme alla compagna Zoe Kazan, attrice con la quale ha recitato in Ruby Sparks), che ben mette in scena – con toni moderati – come la scintilla possa scoccare anche in un “perfetto” quadretto.
Dopo aver aperto la Semaine de la critique al Festival di Cannes 2018, Wildlife ha avuto la sua anteprima italiana nel concorso ufficiale della 36esima edizione Torino Film Festival e prossimamente sarà distribuito in sala.

Maria Lucia Tamgorra

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