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Mimì – Il principe delle tenebre

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VOTO: 8

Una favola horror dalle mille sfaccettature

La serata di apertura della XXI edizione del Ravenna Nightmare Film Fest ha visto, sul palco del Palazzo dei Congressi della bella cittadina romagnola, il regista Brando De Sica presentare il suo primo lungometraggio, Mimì – Il principe delle tenebre. Cresciuto a pane, cinema e horror, ha scelto, per il suo film d’esordio, di spaziare nel genere che più ama e sente proprio; eppure, definire il suo Mimì un film horror è senza dubbio riduttivo. Romanzo di formazione, noir, viaggio iniziatico; Mimì – Il principe delle tenebre è un horror atipico che racchiude in sé il fantastico, il soprannaturale, l’amore e la morte in una Napoli magica, dove realtà ed illusione si mescolano in storie di ordinaria quotidianità, tra droghe e Signori della città, pizza e soprusi.

Mimì (interpretato dal bravissimo Domenico Cuomo), adolescente orfano nato con i piedi deformi, trova in Nando, proprietario della nota pizzeria Iorio, un padre amorevole; il figlio del Signorotto locale, Bastianello, lo prende però di mira. L’incontro con la tenebrosa Carmilla (un’intensa Sara Ciocca), convinta di essere una discendente del conte Dracula, lo trascinerà in un mondo di oscurità e passione, amore e sangue. Splendidi panorami di una Napoli solare fanno da contraltare ad una cupa Napoli notturna, pregna di violenza e soprusi, mentre si consuma la tragedia dei due innamorati nella misteriosa ed affascinante Napoli sotterranea. Amore e morte, vampiri e fiumi di sangue, sogno e realtà si intrecciano e si confondono sino al potente epilogo.

A Napoli, più precisamente nella chiesa di Santa Maria La Nova, si dice si trovi la vera tomba di Vlad l’Impalatore, il reale conte Dracula: portato lì dopo la sua morte per volere della figlia Maria, fuggita nella città partenopea e maritatasi con Giacomo Ferrillo, quindi tumulato nel sepolcro del padre di lui, Matteo Ferrillo. Storia o leggenda? Quale che sia la verità, qual luogo migliore per Brando De Sica dove ambientare la sua storia che ha in Dracula e nei vampiri il suo fulcro horror? Napoli dai due volti, il giorno e la notte, l’ingenuità di Mimì ed il cinismo violento di Bastianello, si contrappongono e si scontrano; Carmilla, moderno Lucignolo che porta Pinocchio verso la perdizione, rappresenta al tempo stesso la fuga da una realtà violenta e la sua reinterpretazione in chiave romantica, mentre Geppetto/Nando e la Fata Turchina/Giusi tentano invano di tenerlo in salvo dalle brutture del mondo.

Mimì – Il principe delle tenebre è un film dalle mille anime ed altrettante sfaccettature, proprio come la vita: amore, passione, morte, fantasia, sogno, realtà, soprannaturale, sono gli ingredienti di quello che De Sica dipinge come ottimismo romantico dell’horror, in cui confluiscono generi diversi per creare un’opera unica nel suo genere, indefinita ed indefinibile per sua natura, sorprendente ed imprevedibile sino alla fine.

Michela Aloisi

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