Non puoi realizzare i tuoi desideri, e non puoi essere felice
La Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America sancisce come diritto inalienabile la “ricerca della Felicità”, ma il fatto che si abbia il diritto di cercarla non significa che si abbia il diritto di ottenerla. È ciò che sperimenta la protagonista della serie Patti Bladell (Debby Ryan), adolescente obesa e bullizzata, la quale, dopo essere dimagrita e sbocciata a causa di un incidente che l’ha costretta ad una dieta forzata, decide di vendicarsi di coloro che prima l’avevano ostracizzata diventando reginetta di bellezza, l’aiuterà Bob Armstrong (Dallas Roberts), brillante avvocato e beauty counselor caduto in disgrazia.
Ad un’analisi superficiale Insatiable appare come un teen-drama, neanche troppo innovativo, che incorpora anche elementi narrativi da soap-opera. Tuttavia, un’analisi più approfondita permette di scorgere l’abisso oscuro che l’autrice Lauren Gussis, già creatrice della serie tv Dexter (2006 – 2013), ed il suo team hanno inteso creare. Sotto la superficie patinata e dai colori saturi si nasconde infatti una dura analisi della società americana contemporanea. Una società spietata, ferocemente classista ed elitaria, che nulla fa per includere chi, per diversi motivi, non si uniforma ai modelli sociali proposti; i quali peraltro si rivelano spesso irraggiungibili, condannando così gli individui all’infelicità. A questo argomento si collegano quelli che sembrano essere i veri temi centrali della serie: l’abuso ed il disagio emotivo. Abuso della società del singolo, abuso del singolo sul singolo, i quali generano traumi e disagio emotivo, che a loro volta generano abuso del singolo su stesso tramite il cibo (la protagonista è bulimica), sostanze stupefacenti o quant’altro possa essere usato come palliativo.
Ciò che Insatiable ci mostra è una società disperata e disperante, nella quale sembra semplicemente impossibile essere felici o sentirsi realizzati. La protagonista Patti funge quasi da esemplificazione di questo circolo vizioso che conduce solo all’infelicità ed all’autodistruzione. Il suo disturbo alimentare, gli anni di bullismo subito, le difficoltà famigliari e gli effetti che tutto ciò ha sulla sua psiche sembrano racchiudere perfettamente il messaggio profondo della serie. Intorno a lei gravitano una serie di personaggi feriti e frustrati, primo tra tutti il coprotagonista Bob.
Il finale di serie, nello specifico gli episodi 11 e 12, detona definitivamente l’instabilità di Patti e la fragilità di Bob, con un finale aperto che lascia basiti ed incerti circa il futuro.
Debby Ryan, ex-star di varie serie tv griffate Disney compie qui un salto di qualità ben interpretando un personaggio difficile. Dallas Roberts, attore di lungo corso ma senza particolari acuti, riesce a dare corpo ad un personaggio sfaccettato ed a suo modo affascinante. Intorno ai due un cast di livello che ben li coadiuva nel ricreare un mondo splendente ed oscuro.
Nonostante le aspre critiche ricevute a causa dei temi trattati, su tutti la bulimia, la serie è stata confermata per una seconda stagione, vedremo se si confermerà all’altezza della prima.
Luca Bovio