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I Am Human

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VOTO: 7.5

I misteri del cervello umano

Il cervello umano è un “meccanismo” tra i più complessi, se non il più complesso tra quelli presenti sulla faccia della Terra. Un “meccanismo” che sin dall’alba dei tempi ha intrigato e affascinato chiunque abbia provato a studiarlo, a esplorarlo o a spiegarne il funzionamento. Tentativi in tal senso ce ne sono stati innumerevoli, tanti e diversi da impedirne una stima precisa e un’esatta catalogazione. Tentativi che ovviamente non si sono mai arenati anche al cospetto di vicoli apparentemente ciechi e che con il passare dei decenni si sono via via andati a intensificare grazie a tecnologie sempre più avanzate. Alcuni di questi tentativi sono stati raccolti e mostrati nel documentario I Am Human, presentato nella sezione “Futurologia” della 19esima edizione del Trieste Science + Fiction Festival 2019 dopo un fortunato tour oltreoceano iniziato al Tribeca 2019.
Detto così sembrerebbe il classico documentario divulgativo e rorse lo è per natura, ma solo in parte poiché la pellicola co-diretta da Elena Gaby e Taryn Southern ha un DNA che allarga i suoi orizzonti tematici e argomentativi ben oltre le suddetti basi. I Am Human prende il via da concetti appartenenti alla sfera scientifica per poi approdare a quella esperenziale e pratica, al fine di portare sullo schermo in che modo l’agglomerato di teorie, studi ed esperimenti sulla materia in questione hanno trovato concrete applicazioni.
Per farlo gli autori scelgono le prospettive di coloro che di queste applicazioni sono stati testimoni diretti, trasformando il loro vissuto nel baricentro su e intorno al quale costruire un racconto immersivo. I Am Human è la cronaca del viaggio coraggioso di tre fra i primi “cyborg” al mondo e degli scienziati che lavorano per svelare i misteri del cervello umano, tra terapie all’avanguardia e impianti che potenziano le capacità umane. Vittime loro malgrado di “malfunzionamenti” in quanto tetraplegici, non vedenti o affetti da Parkinson, i tre protagonisti si mettono a disposizione della scienza e di riflesso del film per farsi portatori di una marcia silenziosa lungo un nuovo percorso evolutivo che si fonda su alcune domande precise:cosa sarà di noi? Siamo pronti? E cosa significa essere “umani”?
Per fornire delle risposte, Gaby e Southern entrano nelle loro vite con una macchina da presa che ne osserva la quotidianità per mostrare i passi in avanti che si stanno facendo nei laboratori, negli ospedali, nelle cliniche e nei campus per tentare di riparare quei guasti e dare alle future generazioni speranze e non più solo un mucchio di illusioni. Attraverso pedinamenti giornalieri negli ambienti domestici e tour in quei luoghi dove si lavora per portare a termine obiettivi a medio e lungo termine, I Am Human compone un ritratto a più voci interessante e a tratti persino toccante che viene alimentato da interviste frontali ai tre protagonisti e a un gruppo neuroscienziati, accademici e ingegneri. Si scivola di tanto in tanto in astrusi tecnicismi e in una necessaria pioggia di statistiche, tabelle alfanumeriche e grafiche animate per supportare e confutare teorie e processi in atto, ma fa tutto parte di un discorso complessivo che a conti fatti non può che arricchire lo spettatore di turno, portandolo a conoscenza di tutto quello che si sta provando a fare e si è fatto per supportare la causa e debellare malattie ad oggi incurabili.

Francesco Del Grosso

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