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Gentefied

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VOTO: 8

Si tratta di capitalismo contro umanità

Gentrificazione: “riqualificazione e rinnovamento di zone o quartieri cittadini, con conseguente aumento del prezzo degli affitti e degli immobili e migrazione degli abitanti originari verso altre zone urbane”. I creatori della serie, Marvin Levus e Linda Yvette Chavez si sono assunti una bella responsabilità quando hanno deciso di creare una serie tv che parlasse di un tema tanto forte e complesso. Complesso perché non si limita all’economia, ma investe anche la politica ed il sociale. E dunque, da un grande progetto, aiutati certo da un gruppo di lavoro che evidentemente ha saputo supportarli a dovere, hanno saputo tirare fuori una serie piccola in apparenza ma che si dimostra molto grande. È immaginifica, colorata e piena di energia. Il tragico e la commedia si mescolano alle volte nella vicenda dello stesso personaggio riportando alla mente echi della Commedia all’italiana. Le trame e le sotto-trame sono ben collegate, un elemento secondario di un episodio si riconnette all’elemento principale di un altro episodio e viceversa; la storia del musicista Javier ne è un buon esempio. Questa intima connessione di tutti gli elementi presenti nella serie viene a creare un complesso arazzo che ci porta a considerare un disegno più grande d quello tratteggiato in ogni singolo episodio.
Più che la storia di una famiglia, Gentefied è la storia di una comunità. La famiglia Morales è solo una parte dell’ordito. Una comunità è composta dalle persone che ne fanno parte, sono le loro vicende e i loro intrecci a costituirne la vita e la stessa esistenza. La struttura della serie riesce a dare corpo a questa interconnessione e testimonia parimenti un altro elemento tematico molto importante: quando i componenti la comunità vengono dispersi essa cessa di esistere, venendo poi sostituita da una nuova comunità. È l’economia che si porta dietro il sociale. Ovviamente c’è chi prova a resistere, ad adattarsi o piuttosto cerca lo scontro diretto con coloro che vengono definiti “invasori”, la domanda tuttavia è: si tratta di una battaglia che può essere vinta? Difficile, poiché gli invasori hanno il vantaggio fondamentale della società capitalistica, il capitale. Avendo il capitale hanno buon gioco a sopravanzare e scalzare i vecchi abitanti. Si tratta di un vantaggio tale che rende quasi impossibili eventuali contromosse, come viene a galla in un drammatico confronto tra i personaggi principali verso il finale di serie. Ciò ammanta tutto di amarezza e di un senso di ineluttabilità. Chi può cercherà fortuna ed una nuova comunità altrove, i legami diverranno laschi, difficili, molti si interromperanno, è la vita, panta rei “tutto scorre”, che piaccia o non piaccia. È un bene? È un male? Forse è entrambi e forse nessuno dei due. La vita non è giusta né ingiusta, è la vita, difficile che qualcosa resti immutato in eterno perché, in fin dei conti, tutto ha un inizio e tutto ha una fine prima o poi.

Luca Bovio

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