Poland for beginners
Incastonata nel Festival del Cinema Svizzero Contemporaneo dai noi seguito in streaming fino a pochi giorni fa, la mini-retrospettiva di Lionel Baier ha rappresentato davvero la ciliegina sulla torta. Quella del cineasta elvetico è una filmografia tanto raffinata, sul piano formale, quanto gustosa per le molteplici tracce proposte. E in Comme des voleurs (à l’Est), l’ultimo film di tale focus da noi analizzato, oltre alla sua ormai proverbiale ironia e a uno sfaccettato umanesimo è anche l’elemento autobiografico a farsi valere, in modo eccentrico, originale e sornione.
La pellicola, datata 2006, è peraltro il lavoro in cui l’intelligente regista svizzero si è messo in gioco di più, partendo giocosamente dalle proprie origini per avviare un discorso caleidoscopico e aperto sull’identità, sulle radici e sul senso di appartenenza. Il personaggio da lui costruito (ed interpretato) si ritrova ad affrontare, più o a meno all’inizio del film, una condizione paradossale, data dall’aver appreso in famiglia l’esistenza di un antenato polacco dai trascorsi rocamboleschi, sul quale si focalizza da subito la sua morbosa curiosità. Ma il tocco più ironico e surreale è rappresentato dalla reazione estrema e spiazzante del protagonista a una simile scoperta: lo vediamo “tifare” Polonia nei contesti più disparati, studiare con assiduità una lingua per lui totalmente nuova, ossessionare i parenti, gli amici e persino il proprio compagno con questa sua mania, arrivando persino a contraddire il proprio orientamento omosessuale per andare dietro a una giovane polacca conosciuta da poco!
Tra situazioni farsesche e crisi esistenziali dal retrogusto un po’ infantile arriviamo così al momento fatidico del viaggio in Polonia, concepito da lui e dalla sorella (a proposito: pure qui impeccabile e soprattutto versatile Natacha Koutchoumov, attrice che abbiamo incontrato in un ruolo dal timbro assai diverso in Un autre homme, altro film di Baier assolutamente da incorniciare) quale improvviso colpo di testa, che produrrà comunque un’esperienza “on the road” ricca di sorprese, dai toni ora intimisti e ora grotteschi, quasi demenziali.
Da Losanna a Varsavia in macchina, perdendo lungo la strada proprio la macchina, ma ritrovando in compenso un legame personale, genuino e inaspettato con le proprie origini. Comme des voleurs (à l’Est) è pertanto un road movie atipico, un cortocircuito dell’immaginario individuale e collettivo che, attraverso l’escamotage da guida turistica della “Polonia per principianti” approcciata picarescamente dai due, riesce poi a legare il recente passato (qualche flashback inizialmente misterioso riesuma addirittura la tragica, nobile vicenda della cavalleria polacca lanciata disperatamente al galoppo verso i panzer tedeschi, durante la primissima fase della Seconda Guerra Mondiale) con uno sguardo finalmente armonico e consapevole sul presente.
Stefano Coccia