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Catarsi, Ascensione & Hell Raving

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VOTO: 7

Nudo alla meta

Un futuro (forse) distopico dove l’esistenza scorre banalmente, dettata dai ritmi di una società alienata dal consumismo e dalle componenti hi-tech che ammorbano la vita quotidiana. Questo immagina Andrea Sardu, regista e sceneggiatore (nonché altro) del mediometraggio Catarsi, Ascensione & Hell Raving, folle trip dalle molte anime e chiavi di lettura finalizzato, per il protagonista Marcello, alla ricerca di una improbabile estasi.
Sardu, classe 1972, possiede stile ed immaginazione. Tale da rendere l’aspetto formale del suo film intrigante e prevalente su un contenuto in piccola parte zavorrato da metafore abbastanza scontate. Come ad esempio il transito “obbligato” verso l’ascesi paradisiaca attraverso un assai fornito supermercato, autentico tempio di un consumismo, per l’appunto, privo di limiti. E tuttavia è proprio la messa in scena la carta vincente di Catarsi, Ascensione & Hell Raving. La scelta di un bianco e nero a descrivere lo squallore filosofico di una vita ormai senza stimoli, le cui basilari regole coincidono con quelle del più bieco commercio riporta alla mente il leggendario programma Cinico Tv del duo Ciprì e Maresco, con il colore inserito a macchia di leopardo ad esaltare gli aspetti maggiormente parossistici di una narrazione capace di non risparmiare alcun difetto della società di oggi e domani, oltre che intinta di sana follia. Ecco allora che il “viaggio” di Marcello – il cui unico obiettivo esistenziale sarebbe quello di congiungersi con la bellissima modella americana Martina Adams, da poco scomparsa – assume i toni di un calvario pseudo-religioso attraverso un mondo in evidente e probabilmente inarrestabile declino. In cui, come detto, l’unica religione da seguire in modalità genuflessa è quella del Dio denaro, utile ad acquistare beni che servono solamente ad alimentare un’immagine distorta di individuo e società. Come ben dimostrano le scritte pubblicitarie al neon che baluginano sul frontale della Chiesa, falso punto d’arrivo per il tormentato percorso del protagonista. Un cammino che si rivelerà ricco di sorprese e dettagli solo in apparenza secondari, ottimamente esplicitati da un’arguta scelta delle locations.
Quasi una piccola “divina commedia” ambientata in terra sarda, dove Purgatorio, Paradiso ed Inferno tendono a sovrapporsi e, conseguentemente, confondersi. Con il giovane Marcello nei panni di un protagonista spaesato, per larghi tratti privo di una qualsivoglia guida, da una realtà davvero impossibile da decifrare. Oltre ai menzionati pregi formali, Catarsi, Ascensione & Hell Raving possiede l’innegabile pregio di rappresentare in modo efficace un’ipotesi di futuro molto somigliante ad un triste presente. In cui la ricerca di un fugace piacere diviene ragione di vita e la prevalenza dell’immagine superficiale schiaccia qualsivoglia (ancora) possibile etica dei valori.
Una produzione indipendente capace di osare anche nelle proprie imperfezioni, veicolando una sana e spontanea follia foriera di molteplici significati. Avviso ai lettori: se ne avrete l’occasione Catarsi, Ascensione & Hell Raving merita ampiamente una visione attenta per tutti i suoi 45 minuti scarsi di durata.

Daniele De Angelis

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