Home AltroCinema Cortometraggi e video Between a Rock and a Hard Place

Between a Rock and a Hard Place

80
0
VOTO: 8

Una scelta difficile in un dramma domestico

L’edizione 2020 dell’ECU, European Indipendent Film Festival, ci sta proponendo indubbiamente prodotti molto interessanti. Durante la sessione pomeridiana della terza giornata, si è fatto notare in particolare il cortometraggio danese Between a Rock and a Hard Place, di grande impatto emotivo.
E’ una mattinata come tante quando Birthe (Ghita Nørby), matura signora ormai in pensione, getta disturbata sul tavolo della cucina una lettera appena arrivata. La busta è aperta e, evidentemente, il contenuto l’ha profondamente turbata. Nonostante questo, pur nervosamente, la donna cerca di riassettare la cucina e di preparare la colazione. Sembra soffrire non solo di una pesante preoccupazione, ma anche di qualche problema di salute che a cominciato ad affliggerla e che, probabilmente, ne mina l’efficienza. Non è l’unica cosa a gravare sul suo animo perché, poco dopo, scopriamo che Birthe ha una figlia, Karen (Jeanne Rasmussen), che è affetta da sindrome di Down e, sebbene adulta, ha grosse difficoltà a deambulare e a prendersi cura di sé autonomamente. Birthe, ormai è ovvio, ha avuto un’esistenza non facile e i tanti fardelli si fanno sentire per una persona anziana. Il rapporto con la figlia Karen è quasi simbiotico, le due si capiscono al volo e sono l’una il sostegno dell’altra. Cosa abbia realmente scosso Birthe comincia ad apparirci più ovvio quando arriva in casa Therese (Charlotte Fich), l’assistente sanitaria che, come si capisce dalla grande confidenza con cui si comporta, segue affettuosamente Karen da lungo tempo e conosce la situazione complessa che esiste nella casa. Sarà proprio la presenza di Therese a far sì che Birthe, poco a poco, possa confidarsi per cercare di fare chiarezza tra le sue emozioni e fare una scelta. La lettera arrivata poche ore prima, com’era presumibile, informa la donna che per Karen è stata proposta un’assistenza in una struttura meglio organizzata visto e considerato che, purtroppo, la madre non è più in grado di assisterla con l’efficacia necessaria. Durante il resto della mattinata, Therese dovrà aiutare Birthe a capire quale strada intraprendere, una scelta lacerante per chi ora è, come recita il titolo, tra “l’incudine e il martello”: tenere la figlia con sé, dal momento che il suo mondo è la vita con la madre (e per la madre è la figlia a sua volta il mondo) oppure accettare un cambiamento emotivamente spaventoso ma che certamente sarebbe preferibile per il benessere di Karen?
Mads Koudal, regista e sceneggiatore di questo cortometraggio, in diciotto minuti sa restituire tutta la drammaticità di una decisione difficilissima e che sappiamo essere molto diffusa nelle nostre società occidentali. Si tratta di uno dei piccoli grandi drammi che si celano dietro numerose, insospettabili mura delle nostre città e che, dopo anni, finiscono per logorare e compromettere anche la salute di chi deve prendersi cura dei propri cari. Una sofferenza prolungata che ben si nota sul volto affaticato e stanco di Birthe, cui la Nørby infonde un toccante misto di tenacia e fragilità. Una donna che ha combattuto e che ora si trova sul punto di dover deporre le armi senza avere nessuna voglia di farlo e, al tempo stesso, è incapace di ignorare quello che comunque sta succedendo anche a lei. Le preoccupanti amnesie sempre più frequenti, infatti, sono il chiaro indizio di una non dichiarata malattia di Alzheimer che sta lentamente facendo il suo lugubre ingresso. Anche Birthe, come molti altri, può contare solo sulle proprie forze e sull’assistenza domiciliare, così preziosa eppure così insufficiente a sostenere uno stress tanto gravoso. E un certo giorno il coraggio può non bastare più. E’ una storia ottimamente raccontata e recitata con delicatezza, una che ci riguarda tutti e su cui non si può non riflettere a lungo una volta giunti ai titoli di coda.

Massimo Brigandì

Articolo precedenteDoppio sei
Articolo successivoLa gita

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here

uno × 2 =