Viaggio dietro le quinte del Bioparco di Roma
Presentato all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, il docufilm di Viviana e Riccardo Di Russo, Ultimo biglietto per l’arca di Noè, trova la sua perfetta collocazione nella serata inaugurale – presso il Nuovo Cinema Aquila – della prima edizione dell’Antropocine Film Fest, festival di cinema e non solo che tra proiezioni e riflessioni racconta l’ambiente e l’ecologia proponendo i valori dello sviluppo sostenibile. Il festival, promosso dall’Associazione Culturale Roma Green, è stato presentato dal direttore artistico Marino Midena, giornalista, autore e studioso delle tematiche giuridiche agraristiche-ambientali.
Ultimo biglietto per l’Arca di Noè porta lo spettatore nel mondo del Bioparco di Roma; un viaggio dietro le quinte, nelle zone inaccessibili al semplice visitatore del moderno zoo, per scoprirne i meccanismi che regolano la vita degli animali ospiti, salvati da un destino di cattività innaturale (tutti provengono da sequestri; alcuni da circhi, altri tenuti come animali domestici senza alcun rispetto per la loro natura) o nati all’interno delle strutture zoologiche. Ecco, questa è la prima cosa che il docufilm dei Di Russo tiene a precisare, mettendo in evidenza le parole di una delle giovani dipendenti del Bioparco: chi lavora con gli animali lì, lo fa proprio perchè gli animali li ama, salvaguardandone la sicurezza ed il benessere.
Mentre le minacce ed il rischio di estinzione per numerose specie animali aumentano giorno dopo giorno, l’Eaza, estesa comunità internazionale di zoo ed aquari, novella Noè cerca di ‘far salire sull’Arca’ quante più coppie possibili, per la loro conservazione; di questa rete fa parte il nostro Bioparco, sito nel cuore di Villa Borghese. Nel loro docufilm, i registi entrano nelle zone off-limits, filmando e raccontando spazi proibiti e meccanismi di gestione inimmaginabili da parte del semplice visitatore; attraverso le sue braccia operative, i keeper Giulia, Francesco, Pietro e Stefano, che si prendono cura degli animali con professionalità e profonda emozione, entriamo nella vita quotidiana di scimpanzé, tigri, otarie, zebre, varani di Komodo. Ultimo biglietto per l’Arca di Noè apre la porta agli ambienti notturni come i nidi degli scimpanzé, mostra la laboriosa preparazione del cibo ed i sistemi di separazione per le coppie più feroci, lo svezzamento dei cuccioli nati in cattività, le tecniche di inserimento di nuovi elementi, il training per insegnare loro a collaborare senza stress ai controlli sanitari e molto altro.
Ma forse i momenti più emozionanti sono quelli che vedono i tre cuccioli nati al Bioparco, la tigrotta di Sumatra Kala, la piccola otaria Coco, la rarissima zebra di Grevy; mentre il direttore dello zoo spiega le linee guida e le dinamiche secondo cui è permesso l’accoppiamento e la nascita di nuovi cuccioli, lo spettatore assiste con emozione alla cura ed allo svezzamento di questi piccoli esemplari, destinati a diventare ambasciatori per la propria specie a rischio nel mondo. Ultimo biglietto per l’Arca di Noè è un docufilm che non solo mostra il lavoro complesso dietro la gestione di un moderno zoo, i rischi di estinzione di alcune specie ed il tentativo di salvaguardarle e -laddove possibile – di riportarle nel proprio ambiente (come il caso dei cavalli selvatici di Przewalski, liberati nelle steppe del Kazakistan), ma riesce a sensibilizzare lo spettatore mettendolo a contatto con la quotidianità degli animali ospitati al Bioparco, diventando così quasi un passaporto visivo per la salvezza per gli animali.
Michela Aloisi