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Strange World

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VOTO: 9

Da Verne a Pratchett tra sentimenti ed avventura

Il nuovo lungometraggio della Disney, diretto ed animato dal premio Oscar Don Hall (nel 2015, Big Hero 6) su sceneggiatura di Qui Nguyen non è un film per bambini ma piuttosto un classico per tutti: avventuroso, commovente, attuale ma con un tocco vintage. La grafica del titolo rimanda al miglior Indiana Jones, ed infatti Strange World – Un mondo misterioso è una storia di esplorazioni che ruotano intorno alla scoperta di una misteriosa pianta che diventa energia, il pando; ma nella narrazione riecheggiano Verne e Pratchett, dal Viaggio al centro della Terra a Mondo Disco, ed il racconto, che come nelle presentazioni dei film Marvel sembra uscito da un fumetto ed animato in 3d, unisce l’avventura ad una solida ed inconsueta trama, inclusiva ed ecologista senza perdere di vista l’ironia ed il cuore.

Jaeger e Sercher Clade, padre e figlio, come Indiana e Mutt, sono gli esploratori più famosi di Avalonia; la loro ultima avventura è andare, con un piccolo gruppo di coraggiosi, oltre le montagne per scoprire ‘il mondo oltre la siepe’. Ma la scoperta di una pianta pregna di elettricità divide le loro strade: il giovane Searcher sceglie di tornare indietro per coltivarla per il bene di Avalonia, mentre il testardo Jaeger continua, solo, il suo viaggio verso l’ignoto. Venticinque anni dopo, grazie al pando, coltivato in tutto il paese, Avalonia è diventata una terra perfetta ed evoluta. Searcher, sposato con l’energica Meridian, ha dismesso da allora i panni dell’esploratore per realizzare il proprio sogno di essere un agricoltore; insieme al sensibile figlio gay Ethan ed al vivace cane a tre zampe formano la prima famiglia arcobaleno Disney, specchio dei tempi espresso con naturalezza, che scivola via lungo la narrazione come un dato di fatto, con semplicità. Il cuore di SW è piuttosto il rapporto padre/figlio e la difficoltà di seguire la propria individualità anche andando contro la strada già tracciata; un contrasto che dividerà Jaeger e Searcher prima e che metterà poi a confronto quest’ultimo ed Ethan e la cui unica soluzione è proprio l’amore. Ma il grande pregio di SW è di raccontare i sentimenti senza retorica, lasciandoli piuttosto fluire con spontaneità, donandogli così autenticità.

Se il cuore e la famiglia sono il fulcro, fondamentale il tema dell’ecologia: cosa lasciamo alle generazioni future? SW ribalta, durante il viaggio, la concezione di Jurassic Park, in cui l’uomo combatteva contro i ‘mostri’ e la natura, per arrivare ad essere CON la natura, anche contro i propri interessi; è un film in cui non ci sono veri antagonisti, non c’è un nemico ma vince la collaborazione per salvare l’equilibrio naturale. Ethan in questo rappresenta la nuova generazione, sensibile ed attenta all’ecologia; simbolico in tal senso il gioco da tavolo (non un videogame, nell’evoluta Avalonia il must è un classico gioco di ruolo da tavolo che oggi definiremmo vintage) che supera il concetto di ‘vincere’ sostituendolo con quello di ‘collaborare’ per un fine ultimo comune.

Una nota speciale va poi alla colonna sonora, su cui campeggia l’hit Antifragili di Michele Bravi e Federica Abbate; ispirata dal libro Antifragile di Nassim Nicholas Taleb, descrive la capacità di rimarginarsi, di rompersi e ripararsi, propria del pianeta Terra e dei rapporti umani. Capacità insita nei protagonisti di questo frizzante ma commovente film Disney, ‘portatori sani’ dei veri valori della vita.

Michela Aloisi

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