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Scuola in mezzo al mare

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VOTO: 7

Una questione scottante a Stromboli

Difficilmente raggiungibile per gran parte dell’anno a causa delle pessime condizioni climatiche legate alla costante attività vulcanica, l’isola di Stromboli, al largo della costa settentrionale siciliana, non è un luogo in cui è semplice vivere. Scuola in mezzo al mare di Gaia Russo Frattasi si propone d’illustrare quale sia uno dei problemi principali che gli abitanti dell’isola si trovano a fronteggiare ogni giorno. Certo, vi è la difficoltà quotidiana ad ottenere generi di prima necessità, ma il documentario indaga un’altra questione molto importante: l’impossibilità o quasi di garantire ai propri figli un’istruzione adeguata sull’isola. Insegnanti che spesso sono impossibilitate ad approdare a Stromboli, partendo da Milazzo, una connessione internet inadeguata, i fondi per la cura e il restauro dei pochi edifici scolastici che non si riescono a reperire: tutti questi fattori fanno sì che la maggior parte dei genitori di Stromboli decida d’iscrivere i propri figli alla scuola di Lipari o addirittura di trasferirsi a Milazzo. Per evitare che ciò continui ad accadere, un’abitante (e madre) dell’isola, Carolina Barnao, ha lanciato il progetto “Scuola in mezzo al mare”, da cui il titolo del documentario, al fine di tentare di garantire ai più giovani la possibilità di percorrere parte del proprio percorso di studi a Stromboli, vale a dire nel luogo dove risiedono.
Scuola in mezzo al mare resta continuamente in bilico tra il documentario di denuncia e la testimonianza della quotidianità a Stromboli, sospesa in un’aura senza tempo tra le bellezze e le asperità di un paesaggio indubbiamente affascinante, cui la cinepresa non rimane indifferente. Tra le navi che approdano o tentano di approdare, i fumi che fuoriescono dal vulcano, i pescatori che intessono le reti e le Ape 50 che percorrono le stradine dell’isola, si muove una figura dai contorni tragici, quella di Carolina Barnao, che, insieme a poche altre donne, conduce una battaglia ardua. La domanda che resta allo spettatore al termine del documentario è proprio quale sia, allo stato attuale delle cose, l’esito di tale battaglia. L’impressione che si ricava dal lavoro della Russo Frattasi è che la situazione non sia certo delle più rosee. Il progetto “Scuola in mezzo al mare” ha sì avuto il merito di proporre una soluzione concreta al problema dell’istruzione dei bambini e dei ragazzi sull’isola, ma deve fronteggiare ostacoli all’apparenza insormontabili o, in ogni caso, decisamente importanti. L’idea di far frequentare alcune lezioni agli studenti attraverso il collegamento tramite lavagna multimediale con la classe di Lipari è senza dubbio interessante, ma come evitare che la connessione salti in continuazione? E soprattutto come convincere molti genitori scettici (cui il documentario ha il merito di dare voce) che quella sia la soluzione ideale per i loro figli e che un eventuale piano d’istruzione sperimentale da condursi su Stromboli non possa danneggiare il percorso di crescita ed apprendimento dei ragazzi?
Ecco perché Carolina, fulcro dell’attenzione della Russo Frattasi, appare come una donna che certamente lotta in maniera tenace, paziente e fiduciosa, ma con pochi appigli e contatti per potere proseguire nella battaglia di civiltà che ha intrapreso coraggiosamente, coadiuvata dalle altre volontarie che prestano il proprio servizio durante le ore di laboratorio con i più piccoli, anche queste comprese nel progetto “Scuola in mezzo al mare”. Dalle ore di disegno si evince come il vulcano e le sue scomode eruzioni dominino anche l’immaginazione dei più piccoli.
Proprio per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a questa scottante questione, la regista presta le proprie competenze tecniche e narrative a questa piccola grande storia che si svolge su un’isola che set cinematografico, anche importante, fu già in passato. Stiamo pensando, naturalmente, a Stromboli di Rossellini. E non a caso una foto di Ingrid Bergman, che di quel film fu protagonista, fa capolino durante il documentario nell’abitazione di uno dei più anziani pescatori dell’isola. Nella lentezza della vita di ogni giorno a Stromboli, accompagnata dal suono ritmato dello scacciapensieri, bisogna fare in modo che la voce di Carolina, dei residenti sull’isola e soprattutto dei più giovani non rimanga arroccata alla pendici del vulcano e non venga sovrastata dal rumore delle onde che s’infrangono sulla costa. Scuola in mezzo al mare rappresenta un importante tassello in questa lotta.

Marco Michielis

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