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Saving General Yang

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VOTO: 7

Sette spade per sette fratelli

Nel 2013 lo si era visto anche al Far East Film Festival di Udine. Il fatto che ora Saving General Yang venga riproposto in DVD ci fa enormemente piacere, sia per l’affetto che nutriamo nei confronti dell’autore, Ronny Yu, sia perché tra i vari filmoni storico/leggendari prodotti in area cinese negli ultimi anni quello in questione spicca senz’altro. La cura riposta nella sceneggiatura, negli aspetti scenografici, nel riprendere le battaglie e nel delineare ogni singolo personaggio ne fanno insomma un prodotto molto ben confezionato, da seguire anche con un certo pathos, sebbene il regista abbia portato avanti in passato progetti cinematografici di natura decisamente più personale. Per quanto riguarda invece il DVD, l’edizione proposta da Indie Pictures è in realtà alquanto scarna: solo la selezione scene, a connotare il menu, insieme all’altrettanto classica scelta tra versione originale con sottotitoli e doppiaggio italiano. Pazienza. Nonostante la mancanza di extra, la visione è comunque nitida, pulita, ed offre la possibilità di scoprire un lungometraggio epico di indubbia spettacolarità.

L’azione si svolge in Cina nord-orientale all’epoca della dinastia Song, ossia verso la fine del X secolo d.C., in occasione dei tentativi di invasione portati avanti dai Khitan ai confini dell’Impero. Tra principesse contese, macchinazioni all’interno della corte stessa e un implacabile desiderio di vendetta da parte del generale avversario, che aveva perso il padre nella precedente guerra, l’intero clan dei Yang si trova a combattere in prima linea: trattasi del Generale Yang Ye e dei suoi sette coraggiosissimi figli, accorsi per salvarlo allorché nella capitale si era diffusa la notizia dell’accerchiamento subito dal suo avamposto, anche per colpa della vigliaccheria e degli squallidi calcoli politici di quei generali che avrebbero dovuto sostenerlo in battaglia. Il film diventa così la storia dell’eroico sacrificio compiuto dai valorosi fratelli Yang per riportare indietro il padre, così come avevano promesso alla madre rimasta in città. Ambienti desertici battuti dal vento, praterie, fortini abbandonati e altre suggestive location fanno da sfondo a epici duelli e scene di massa piuttosto complesse, che Ronny Yu sa risolvere con qualcosa di più del semplice mestiere, appoggiandosi ove necessario ai prodigi della computer grafica.

Lo scopo di questa grossa produzione cino-hongkongese è ovviamente anche quello di celebrare determinati valori tradizionali, dalla fedeltà allo stato al senso della famiglia: tutti elementi che è possibile ritrovare nell’antico e semi-leggendario racconto. Ma il regista che a suo tempo ci aveva deliziato con opere come The Bride with White Hair (1993) e, perché no, La sposa di Chucky (1998) sa inserire anche qui notazioni a lui congeniali, per esempio piccoli spunti di natura fantastica: tali sono la profezia del saggio, il succedersi di sogni premonitori e le allucinazioni del padre gravemente ferito, brevi inserti che ci ricordano la visionarietà sfoggiata altre volte dall’autore. Mentre la perizia e persino l’eleganza con cui sono girate certe scene d’azione ci rammentano il Ronny Yu che, in Fearless (2006), aveva saputo sapientemente dirigere il funambolico Jet Li, dimostrando per l’ennesima volta quell’innata confidenza con il wuxiapian declinato nelle sue varie forme, realistica e fantastica.

Stefano Coccia

Saving-General-Yang-dvd-coverSaving General Yang

Cina, Hong Kong – 2013 durata: 102 min.

Regia: Ronny Yu

Cast: Ekin Cheng, Ady An, Adam Cheng

Lingue: italiano, cinese. Sottotitoli: italiano

Distribuzione: Indie Pictures

 

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