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Reginetta

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VOTO: 7,5

Quando la bellezza diventa un incubo

In concorso alla 4a edizione del Molo Film Festival, il cortometraggio Reginetta di Federico Russotto trasforma con eleganza la vorace sete di protagonismo contemporanea in una storia ai limiti dell’horror.

Ambientato nell’Italia rurale degli anni Cinquanta, quando Gina Lollobrigida era l’ideale femminile che aveva conquistato il mondo del cinema con la sua bellezza dopo la sua partecipazione a Miss Italia nel 1947, Reginetta racconta la storia di Lisetta, una giovane contadina cui un talent scout di passaggio nelle campagne prospetta una possibile vittoria al concorso nazionale e con essa l’illusione di fama e ricchezza. Ma come accade spesso in questi casi, oggi come allora, non è tanto la ragazza a dimostrarsi pronta a tutto per diventare una stella del cinema quanto i suoi avidi parenti prossimi. Dai solari e bucolici campi di grano al claustrofobico fienile, Lisetta catalizza su di sé tutte le speranze di riscatto della madre e dei familiari, che non lesinano le torture pur di renderla perfetta per il concorso, in un crescendo sempre più dark che ipnotizza lo spettatore sino all’ultimo fotogramma.

Con Reginetta, Russotto descrive con toni da noir un fenomeno che oggi ha raggiunto il suo apice, complici la tecnologia ed i social; ambientando il suo cortometraggio in un passato neanche troppo remoto, gli dà quel tocco di eleganza che lo rende ancor più avvincente. Il regista si avvale inoltre di un’ottima fotografia; notevole anche la musica di Sergio Bachelet come pure le intense interpretazioni di Chiara Ferrara (Lisetta) e Caterina Valente (la madre), che ben mostrano il progressivo incremento di tensione sino all’inquietante escalation orrorifica.

Michela Aloisi

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