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Outlander

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Una storia di altri tempi

Conoscete il significato dell’espressione inglese chick flick? Anche se molti di voi sicuramente risponderanno di sì, io faccio comunque la saputella e vi rinfresco la memoria (ovviamente facendomi aiutare da Wikipedia, altrimenti internet a cosa serve): “L’espressione inglese chick flick si riferisce, talvolta in maniera dispregiativa, a quella categoria di film che si rivolgono prevalentemente a un pubblico femminile. Sebbene esistano diverse opere che potrebbero essere definite per “sole donne”, chick flick indica un particolare tipo di film, non per forza sentimentali, che contengono tematiche e situazioni esclusivamente fruibili dalle donne. Comunque, a seconda della critica e degli spettatori, il termine è usato con attenzione; anche Titanic fu appellato come tale.” (cit. Wiki.).

Dunque, chick flick sarebbe il tipo di film o telefilm che si rivolge in maniera particolare al pubblico femminile, e fa allo stesso tempo inorridire i maschi perché crea aspettative altissime, e fa sì che le donne vogliano un qualcosa in più. Qualcosa in più in rispetto a quello che i maschi offrono solitamente, ovvio (a voi immaginare ciò che il maschio di oggi ha da offrire ).

Ora ovviamente vi chiederete: perché vi sto dicendo tutto questo? Ecco, lo faccio perché ho deciso di scrivere qualcosa a proposito di un telefilm, che potrebbe a tutti gli effetti essere considerato un chick flick; ma prima di piazzarlo definitivamente in tale categoria, vorrei fare qualche considerazione che riguarda il suo impatto sul pubblico maschile. Il telefilm in questione si intitola Outlander ed è una trasposizione televisiva del ciclo dei romanzi di Diana Gabaldon, che è stato Ronald D. Moore, “papà” di Battlestar Galattica e tra gli sceneggiatori di Star Trek, a portare sullo schermo.

In poche parole di cosa parla la serie? Parla di una infermiera appena tornata dalla Seconda Guerra Mondiale che insieme al marito va a passare una seconda luna di miele a Inverness, in Scozia. Mentre il marito si dedica alle ricerche sulla sua storia familiare, Claire (interpretata da Caitriona Balfe) va in cerca di piante su una collina chiamata Craigh na Dun, dove si trova un cerchio di pietre, e mentre ne tocca una viene trasportata nella Scozia del 1743. Dopo aver rischiato di essere violentata e magari anche uccisa dall’antenato di suo marito, il Capitano “Black” Jack Randall, viene per così dire salvata da un gruppo di scozzesi ribelli che la portano al castello del clan MacKenzie, dove la trattengono come guaritrice. Un giovane scozzese con la taglia sulla testa, Jamie Fraser (interpretato da Sam Heughan), viene ferito durante la fuga dai soldati inglesi, e mentre Clair lo cura si crea tra loro un bel rapporto. Anche se Claire all’inizio non riesce a capire cosa le stia succedendo, presto si renderà conto di essere stata trasportata nel passato dalle rocce magiche di Craigh na Dun, e il suo obiettivo per un bel po’ sarà trovare il modo di tornare a Inverness e ritornare così da suo marito Frank, interpretato da Tobias Menzies. I suoi sforzi però restano inutili, poiché viene mandata in viaggio con Dougal MacKenzie (fratello del signore del castello Colum) a raccogliere le tasse. Il viaggio si trasforma in una situazione pericolosa quando Claire tenta di raggiungere Craigh na Dun in modo da tornare alla sua vita nel 20simo secolo, per poi essere catturata una seconda volta da Black Jack e portata nella fortezza. Per salvarla Dougal e gli altri escogitano il piano di farla sposare con uno scozzese, cosicché lei diventi una di loro. Colui che accetterà il compito di sposarla è Jamie Fraser. Dopo il matrimonio Claire scopre di nutrire dei sentimenti per Jamie e che da lui sono ricambiati. Da qui inizia una serie di avventure e guai, seri o meno, che i due passano per rimanere insieme. A un certo punto Jamie porta Claire a confessare il suo secreto a suo marito, e lui la porta a Craigh na Dun offrendole la possibilità di tornare da dove era venuta, ma lei decide di rimanere con lui. Tra paesaggi incredibili, duelli e battaglie, scene di sesso, caccia alle streghe e tanti kilt svolazzanti, questa serie offre tutto ciò che si potrebbe desiderare per una serata sul divano, accoccolate con una tazza di buon thè, da sole ma anche in compagnia, a quanto pare. Sì, che lo crediate o no, ci sono uomini che seguono questo telefilm, e perlopiù insieme alle proprie fidanzate, ragazze, mogli…

Lo so, potrebbe sembrare strano, perché tutti quelli che hanno visto la serie sanno che, una volta che sullo schermo appare Sam Heughan, gli altri uomini vanno in secondo piano. Il Jamie Fraser che lui porta sullo schermo, oltre ad essere un bel fusto, è un guerriero, un uomo d’onore, un gentiluomo, e anche una persona leale e onesta. In poche parole, le caratteristiche che non sono proprio il forte dell’homo sapiens moderno. Mettiamoci poi anche l’intesa fisica assoluta, che i due attori che interpretano Claire e Jamie hanno sullo schermo, e abbiamo chiuso, come si direbbe nel gergo moderno. Allora cosa spinge coraggiosi maschietti ad affrontare la visione di cotanta “bonaggine” in un uomo solo, assieme alla propria donna, rischiando così paragoni molto scomodi? Da quello che ho capito, interpellando vari amici e conoscenti, è proprio l’immedesimarsi nel personaggio di Jamie Fraser, che rende la serie attraente anche per il pubblico maschile. È il risveglio, o per meglio dire il ritorno alle antiche virtù e valori, che spopola tra giovani e anche meno giovani di oggi, ciò che spinge a confrontarsi con un personaggio così. Perdere di vista per cinquanta minuti buoni la tecnologia, il degrado, mondi virtuali e alienazione, e viaggiare con la fantasia indossando le vesti di un personaggio completamente diverso da noi, non può che farci bene, indipendente dal sesso e dall’età. La storia è coinvolgente, essendo un misto di fantascienza, romanzo storico, storia romantica e fantasy, è scorrevole e non delude mai, con tanti colpi di scena e un ottimo cast. Dunque mettetevi comodi con quella tazza di bevanda calda o fredda che sia, sul divano o sulla poltrona, in compagnia o da soli, ma non perdetevi il viaggio magnifico e stimolante che Outlander vi offrirà di sicuro.

Per finire, una citazione dalla puntata “Il Matrimonio”, quale piccolo anticipo di un dialogo piccante (altro che “Cinquanta sfumature”, qua andiamo su tutto l’arcobaleno):

Claire: Non ti dà fastidio che io non sia vergine?

Jamie: No, se a te non da fastidio che io lo sia.

Alla prossima serie e prossimo viaggio…

Indira Durmic

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