Home In sala Archivio in sala Genitori

Genitori

103
0
VOTO: 7

Figli a carico

Non era certo facile mantenere una tensione emotiva così alta per tutta la durata del film, concentrando l’attenzione quasi esclusivamente sui volti, su parole che spesso suonano pesanti, su quei dialoghi che si accendono e si smorzano di continuo, tra persone che hanno qualcosa di importante in comune: essere i genitori, i fratelli o comunque parenti di altri esseri umani, affetti da qualche grave disabilità. Ebbene, nel filmare il gruppo di autosostegno di San Vito al Tagliamento “Vivere insieme”, un documentarista di provata sensibilità come Alberto Fasulo ci è riuscito alla perfezione. Ed è riuscito anche a far fluire di fronte alla videocamera i più disparati stati d’animo, le differenti reazioni alla malattia dei propri congiunti, senza far mai percepire il mezzo come invadente, morboso, intrusivo.

Presentato questa estate a Locarno e in uscita nelle sale il 25 settembre 2015, Genitori è quindi documentario che può confermarci quel tocco speciale già riscontrato nelle precedenti opere del film-maker friulano: Tir, che come noto venne premiato al Festival di Roma, ma anche (e soprattutto, per via di una personale predilezione) Rumore bianco, straordinaria ricognizione naturalistica e antropologica del percorso fluviale del Tagliamento.
Il regista, del resto, proviene esattamente da quelle zone. E di un film come Genitori colpisce proprio la naturalezza con la quale certi aspetti localistici (alla fine c’è addirittura l’incontro delle famiglie con l’amministrazione comunale di San Vito al Tagliamento, durante una rarissima incursione in esterni) si fondono coi più intimi sostrati della psiche umana, posta di fronte a problematiche universali come quelle dettate da situazioni famigliari così delicate. Il sottoprodotto di tale indagine è uno spaccato sociologico giustamente frammentato, variegato, in cui gli umori di un’Italia che talvolta appare davvero retrograda e sottomessa ai dogmi cattolici, nei confronti di temi importanti come famiglia e sessualità, vengono saltuariamente (ma prepotentemente) a galla. Eppure la videocamera di Fasulo e le scelte di montaggio da lui operate non giudicano mai in modo diretto, si limitano a registrare, con lo stesso spirito di un ascoltatore paziente. Ed è anche questo che rende talmente preziosa la sua opera cinematografica.

Stefano Coccia

Articolo precedenteL’esigenza di unirmi ogni volta con te
Articolo successivosmoKings

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here

19 − 18 =