Stessa spiaggia, stesso mare
Breve “detour” calcistico: il cammino europeo della AS Roma altresì detta “la Magica” si incrocerà a breve proprio con quello del Brighton & Hove Albion Football Club, squadra di Premier League cresciuta molto negli ultimi anni e nota anche col soprannome “The Seagulls”, ossia “i gabbiani”. Quasi destino, allora, che l’inviato romano (e romanista) di CineClandestino a Torino dovesse imbattersi, nel corso di SEEYOUSOUND 2024, in un documentario che ha esattamente Brighton, la cittadina costiera inglese, quale epicentro…
Sì, perché più che per qualche recente impresa calcistica Brighton è nota per la presenza iconica di Fatboy Slim aka Norman Cook, nativo di Bromley ma trasferitosi da anni nella località marittima dell’East Sussex. Dove, per inciso, si sono svolti quei concerti oceanici, quegli enormi DJ set, che sono un po’ il cuore del film.
Inserito nella sezione LP DOC, Fatboy Slim: Right Here, Right Now di Jak Hutchcraft è sia vivace ritratto di tale artista che caleidoscopica cronistoria di eventi come il mega-concerto sulla spiaggia di Brighton del luglio 2001 e – soprattutto – il titanico Big Beach Boutique che un anno dopo, nel 2002, radunò intorno a quella spiaggia oltre 250.000 spettatori. Con evidenti e incresciosi problemi di ordine pubblico che, oltre a serie devastazioni dell’arredo urbano e della spiaggia stessa, fecero contare a fine serata anche una vittima.
Jak Hutchcraft, giovane film-maker e giornalista britannico, si è rapportato a un materiale narrativo così incandescente in modo assai frizzante, per certi versi esemplare, tirando fuori una miriade di punti di vista. Quello dell’artista in questione, naturalmente, come pure quello del suo più stretto entourage artistico e famigliare. Sebbene i siparietti più divertenti e ricchi di calore umano vengano poi da semplici spettatori, più o meno noti, dell’evento: ad essere rintracciati e intervistati da Jak Hutchcraft sono stati quindi interpreti cinematografici assai lanciati nel Regno Unito e a livello internazionale, come il bravissimo attore inglese Simon Pegg grande estimatore dei suoi DJ set, ma anche gente del pubblico identificata magari grazie a qualche foto del concerto divenuta fortemente iconica o ad altre testimonianze lasciate sui social. Ed è questo forse l’elemento più vivace, originale della ricerca compiuta dal cineasta britannico.
Tirando le somme, Fatboy Silm: Right Here, Right Now è documentario che fornisce un ritratto piuttosto interessante della dimensione privata e dei successi artistici del buon Norman Cook (laddove il suo percorso musicale e certe connessioni con l’immaginario cinematografico, vedi ad esempio i videoclip diretti da registi importanti, potevano magari essere esplicitati di più), ma trova la sua dimensione ideale proprio nella sfaccettata rievocazione del Big Beach Boutique. Un sogno e un così vibrante rito comunitario, sempre sul punto di trasformarsi in incubo. Lode perciò a Jak Hutchcraft che si è concentrato sull’utopia musicale posta in atto ma non è stato poi affatto reticente sul “lato oscuro” di una simile esperienza collettiva.
Stefano Coccia