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Catching the Sun

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VOTO: 7

Come diceva quella canzone dei Beatles… “Here Comes The Sun”

Un boato, un’esplosione, fumo e fiamme. Siamo alla raffineria della Chevron a Richmond, in California, che per quanto possa mantenere dei posti di lavoro per alcuni dei residenti, è anche una delle cause maggiori dell’aumento di cancro e tumore nella zona per la presenza di gas tossici. “Catching the Sun analizza come l’utilizzo dell’energia solare possa essere la soluzione che potrebbe diminuire, fino a far scomparire la nostra dipendenza dal carbone e il petrolio, fatto che a sua volta migliorerebbe la qualità della nostra vita” dice Shalini Kantayya, la regista del film, la quale è anche un’attivista molto impegnata che opta per una storia che spera possa rappresentare uno strumento che denunci un caso non solo nazionale, ma globale. In un’epoca dove l’economia del petrolio ha creato monopoli e la ricchezza è nelle mani di pochi, è interessante vedere come l’energia solare sia veramente quella risorsa per una democratizzazione delle fonti di energia e un decentramento del potere delle corporations per favorire le opportunità economiche del paese.
Ho scelto Richmond, perché è uno dei tanti esempi di cittadine post industriali americane che stanno attraversando una crisi non solo economica ma anche a livello umano. L’episodio successo alla raffineria della Chevron è uno spunto per analizzare sia il problema che la soluzione. Queste cittadine possono rinascere trasformando le loro strutture già presenti nei luoghi della rivoluzione ambientale della quale abbiamo bisogno” Shalini Kantayya ha una carriera molto prolifica e la sua casa di produzione lavora solo su progetti impegnati sui diritti umani e soluzioni ambientali.
Catching the Sun si presenta come l’unico film “green” al Los Angeles Film Festival di quest’anno e sarebbe potuto essere un film puramente scientifico e piuttosto educativo in maniera tradizionale; invece la Kantayya racconta la storie di alcuni cittadini comuni e di altri molto coinvolti politicamente e si affida alla loro determinazione e onestà per spiegare in maniera efficace un argomento molto complicato. Eddie Wiltz, uno studente che ha abbandonato gli studi universitari, frequenta un corso di formazione e spera di poter trovare lavoro come installatore di sistemi di energia solare. Simile la storia di Paul Muldrow, anche lui disoccupato, che arriva a mala pena alla fine del mese grazie al lavoro umile della moglie. Le bollette sono troppo alte e una volta installato un impianto di energia solare, la differenza è notevole nel risparmio che permette al suo nucleo familiare di essere più tranquillo. Sono loro a rappresentare quella classe media che secondo Van Jones, autore e creatore della organizzazione non profit “Green For All”, sono i beneficiari di questo movimento. La regista trova in Van Jones,uno dei punti di forza del film. Van non è solo un padre di famiglia che vive a Richmond, ma le sue idee arrivano fino alla Casa Bianca per collaborare con il governo in qualità di esperto sull’argomento e portare avanti un movimento politico, che supporta un’economia stabile grazie all’utilizzo di fonti di energia  naturali. Catching the Sun si sposta anche in Cina, con la storia di Wally Jiang, un ambizioso industriale nonché leader nel diffondere l’utilizzo di energia solare a livelli globali grazie alle sue collaborazioni con molti paesi. Il suo sogno è comprare del terreno in Texas e creare una cittadina che sfrutta solo energia solare come unica fonte di energia.
Per la regista questo film è un documentario che mostra il suo punto di vista come cittadina globale e spera che il film serva come catalizzatore per spingere l’America e altri paesi a  favorire questo tipo di industria.

Vanessa Crocini

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