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Oltre il guado

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VOTO: 6.5

Un POV bestiale

Ha rivisto la luce, questa volta su supporto DVD, un film italiano uscito nel 2013 e diretto da Lorenzo Bianchini:  Oltre il guado (Across the River il titolo internazionale). Accolto dalla critica in modo positivo, questo lavoro merita di certo l’attenzione di coloro (come chi scrive) che sono alla continua ricerca di prodotti che si discostino dall’appiattimento del cinema nostrano. Bianchini riesce, pur senza sfornare niente di eclatante, a centrare questo obiettivo. Innanzitutto perché si muove dentro il piccolo mondo del cinema indipendente e di genere; in secondo luogo, perché lo fa sperimentando in un modo tale per cui il suo nome è ormai strettamente legato a quel mondo. La sperimentazione di Bianchini è, prima di tutto, prettamente comunicativa: la lingua friulana altro non è che il biglietto da visita di un cinema culturalmente impregnato ma, al contempo, senza limiti geografici. Nato ad Udine, ha iniziato la sua carriera da regista nel 1997, con una serie di cortometraggi, prima di passare nel 2001 ad un film di lunga durata – Lidrîs cuadrade di trê (Radice quadrata di tre) – che gli aprirà la strada ad altre produzioni. Oltre il guado è l’ultima di queste.
Marco Contrada (Marco Marchese) è un etologo naturalista che, per lavoro, si addentra nei boschi friulani al confine con la Slovenia per studiare il comportamento degli animali selvatici. A bordo del suo camper, riprende ed osserva le bestie nel loro habitat naturale. Tutto si complica quando, bloccato oltre il fiume da una pioggia torrenziale e dal suo camper misteriosamente scomparso, si sentirà perseguitato da qualcosa che si muove nel bosco.
Oltre il guado è una pellicola, possiamo dire, esteticamente minimalista. La fotografia (curata da Daniele Trani) si regge ad esempio su pochissime tonalità di colore, e gioca sul contrasto di luminosità ed ombre offerto dall’alternanza di giorno e notte, luce naturale e luce artificiale. Anche la scenografia è allestita con ciò che viene offerto dall’ambiente circostante: a fare da cornice sono i torrenti e gli arbusti di Monteprato, oltre che le rovine del borgo antico di Topolò. Non serve altro e, in effetti, pochissimo altro ci sarà.
Ciò che però è capace di dare un valore aggiunto al lavoro, e qui sta la vera sperimentazione del cineasta  friulano, è comunque il cambio di prospettiva. A guardare non è solo l’occhio pulito e definito della cinepresa, ma anche quello delle videocamere a raggi infrarossi montate dal protagonista sia a terra che addosso agli stessi animali che intende monitorare. Ciò proietterà lo spettatore dentro brevi momenti di silenzio e di estrema tensione, attorniato dal nulla, in un ecosistema che diviene non-luogo quando la notte viene popolato da predatori e prede. Chi osserva si sentirà costantemente sotto minaccia, facile vittima di belve feroci, mentre l’assenza di rumori sarà spezzata solo da agghiaccianti grida disumane senza apparente spiegazione logica. Bianchini utilizza questa tecnica, senza mai abusarne, e con il senno di poi ci accorgiamo che sarebbe stato meglio agire con più coraggio nel dosare questo point of view alternativo già in fase di scrittura.
Questo è il vero punto di forza di una sceneggiatura, curata dallo stesso Bianchini assieme alla sorella Michela, nel complesso originale e ben costruita. Oltre il guado è di certo un film graduale, capace di svelarsi tutto nel finale, in cui la solitudine del protagonista e la quasi totale mancanza di dialoghi fanno incorrere più volte la pellicola nel rischio della monotonia. Anche questo, però, va osservato pure da un’altra visuale. Se è vero che per quasi tre quarti della proiezione non succede nulla (o quasi nulla), la sospensione della violenza – che mai arriverà in modo esplicito sullo schermo – aiuta a mischiare le carte in gioco e confondere chi guarda sulla vera minaccia latente. Sono le creature inumane che strisciano nella selva oscura o sono le condizioni psico-fisiche, oltre a quelle climatiche, a minacciare la sopravvivenza di Marco Contrada? L’etologo è finito in trappola, senza via di fuga, come le cavie che pensava di analizzare.
Across the River – Oltre il guado è prodotto da Omar Soffici per la Collective Pictures. Il DVD è invece distribuito dalla Cecchi Gori Entertainment.

Riccardo Scano

Oltre-il-guado-dvd-cover  Oltre il guado – Across the River

  Italia, 2013

  Regia: Lorenzo Bianchini  Cast: Marco Marchese, Renzo Gariup

  Lingue: Italiano dolby digital 5.1, dolby digital 2.0 stereo
Sottotitoli: Italiano per non udenti

 Extra: documentario sulla lavorazione, “Una serata tra amici” corto di Daniele Trani,     presentazione “Sidera”, web serie diretta da Lorenzo Bianchini   Distribuzione: CG Entertainment

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