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Badges of Fury

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VOTO: 6,5

Tra le novità di Indie Pictures, casa che si è affacciata sul mercato home video con un listino decisamente interessante, ci sono diverse produzioni di genere provenienti dall’Estremo Oriente. E questo ci fa senz’altro piacere. Tra le prime scoperte fatte in tal senso, c’è un titolo che può solleticare la curiosità di chi ama il cinema di Hong Kong e ancor più le spettacolari acrobazie di Jet Li. Parliamo di Badges of Fury, film che sulla custodia del DVD viene definito “police action”, ma che viene spontaneo considerare anche una “police comedy”, vista la straordinaria abbondanza di elementi farseschi, demenziali e parodici introdotti nel racconto. Già nel riassumere le coordinate essenziali della trama, ricca peraltro di sorprese, l’aspetto umoristico comincia a uscir fuori: difatti Hong Kong vi appare sconvolta da una serie di efferati delitti, ma gli omicidi hanno luogo nei contesti più stravaganti e le vittime vengono regolarmente trovate con uno strano sorriso sul volto. Non ci si mette molto, per giunta, a scoprire che costoro sono tutti accomunati dall’esser stati fidanzati con la popolare star cinematografica Liu Jinshui (Shishi Liu), che però se li faceva regolarmente soffiare dalla procace sorella! A investigare sul caso è poi una squinternata coppia di detective, in cui il più giovane e casinista Wang Buer (Wen Zhang) viene supportato (e sopportato…) dal veterano Huang Feihong (Jet Li), ispettore prossimo al ritiro. Nel corso dell’indagine ne succedono ovviamente di tutti i colori. Sia i sospettati che una petulante collega sono costretti a subire le conseguenze dei piani, alquanto velleitari, ideati dai due poliziotti: nelle operazioni da loro guidate si sovrappongono di continuo abilità nelle arti marziali, cialtronaggine, idee strampalate e sorprendenti intuizioni, che porteranno infine a sbrogliare la matassa.

Perciò, attenti a quei due! In Badges of Fury il presupposto di base, ovvero mettere insieme una navigata star dell’action mondiale e un giovane talento dotato di buoni tempi comici, ma con meno esperienza nelle scene di lotta, sembra aver funzionato egregiamente. Il simpatico Wen Zhang, la cui mimica facciale ben si presta alle parti dichiaratamente comiche, ha lavorato bene sul set tirando fuori, in situazioni rocambolesche, un’insospettabile agilità e sfrontatezza. Quanto a sua maestà Jet Li c’è poco da aggiungere: il film gli regala quelle 3 o 4 sequenze in grado di far emergere tutta la sua abilità, citando talvolta grandi film di kung fu del passato. E oltre a ciò si fanno apprezzare alcuni sketch, in cui la figura da lui impersonata del poliziotto disincantato e prossimo alla pensione regala, agli occhi del pubblico più cinefilo, perle di auto-ironia. Detto questo, lo scanzonato lungometraggio diretto da Tsz Ming Wong (per lui, pare sia addirittura il debutto) non può dirsi certo un capolavoro: a parte lo script un po’ “ballerino”, che varia registro con una certa disinvoltura, sono più che altro gli interventi in digitale a risultare alquanto pacchiani e, talvolta, persino superflui. Tuttavia, quando sul set ci si riappropria degli stilemi classici dell’action e della commedia honkongese, a partire dalle spericolate sequenze girate con l’ausilio dei cavi, il ritmo ingrana e si creano i presupposti di un genuino divertimento. Tra poliziotti che con balzi prodigiosi fanno irruzione in qualche appartamento situato ai piani alti, sicari che lanciano dardi avvelenati da improbabili nascondigli, scene di combattimento impostate su acrobazie volanti dei più svariati tipi, ne esce fuori in ogni caso un intrattenimento godibile, che guarda al passato del cinema popolare di Hong Kong in modo partecipe e divertito; un intrattenimento apparentemente sgangherato a livello di plot, che però sa mettere in fila una discreta galleria di personaggi buffi, pittoreschi, tutti in modo diverso rappresentativi dei generi di riferimento.

Quella proposta da Indie Pictures è un’edizione mediamente curata, che ha di sicuro nei due backstage i suoi punti di forza. Aiutano innanzitutto a percepire l’atmosfera rilassata e ridanciana che si respirava sul set. E in una produzione del genere gli aneddoti divertenti inevitabilmente si sprecano: si viene così a scoprire del carattere espansivo e burlone del co-protagonista Wen Zhang, come anche dell’apprezzatissima e peculiare capacità, sfoggiata più volte dalla graziosa Shishi Liu, di far uscire le lacrime al momento opportuno; un dono non da poco, considerate tutte le scene in cui il suo personaggio deve piangere un altro ex fidanzato assassinato! Se si considerano poi i tanti camei più o meno di prestigio inseriti nel copione dai produttori, il dietro le quinte di un film come Badges of Fury non può che riservare continue sorprese.

Stefano Coccia

Badges-of-Fury-dvd-coverBadges of Fury

Cina, Hong Kong – 2013 durata: 87 min.

Regia: Tsz Ming Wong

Cast: Jet Li, Wen Zhang, Shishi Liu

Lingue: italiano, cinese. Sottotitoli: italiano

Distribuzione: Indie Pictures

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