Giocando a nascondino col Male
Tra i cineasti che in Italia si cimentano con l’horror, privilegiando il formato breve, Diego Carli è quello che più di altri ha confermato negli anni originalità, asciuttezza narrativa, inclinazione al perturbante e padronanza del linguaggio cinematografico. Non è forse un caso che noialtri abbiamo cominciato a familiarizzare coi suoi lavori grazie al Fantafestival, durante l’illuminata (e già rimpianta) gestione di Michele De Angelis e Simone Starace: era infatti il 2019 quando vi scoprimmo Dad, corto assai morboso e realmente da brividi. Ci siamo poi fatti “stregare” (letteralmente, visto il tema) da Two Sisters (2022), altro cortometraggio girato benissimo e per giunta in costume, sfruttando un’ambientazione decisamente particolare. Diego Carli non ha cessato in seguito di sorprenderci, figurando anche come attore in quel recente lungometraggio. Albatross, diretto con coraggio e senza alcun schematismo ideologico da Giulio Base. Ma è su una sua nuova regia che ci soffermeremo ora…
A riprova di quella capacità di sintesi attribuita poc’anzi a Diego Carli, I Found You dura appena sette minuti ma è un vero e proprio concentrato di suggestioni orrorifiche. Incipit in bianco e nero, con immagini “invecchiate” ad arte (o rese almeno piuttosto “vintage”), poi il passaggio al colore, colore dalle tonalità alquanto cupe e angoscianti, per questo piccolo horror con piccole protagoniste che ha già in Villa Rizzardi, nel veronese, una location degna di nota. “Is not a Place to Play”, recita la tagline del film. Neanche volessero calcare le orme delle “gemelline” di Shining, due ragazzine decidono invece di esplorare una dimora antica e apparentemente abbandonata, subito eletta a scenario ideale dei classici giochi infantili. Lì dentro c’è qualcun altro o qualcosa, però, che vuole giocare con loro…
“Are you ready to play ‘hide and seek’?”, chiede infatti uno strano giocattolo parlante, comparso in modo tanto misterioso quanto inquietante. Già lì un po’ di buonsenso avrebbe dovuto spingere le protagoniste a cercare di corsa un’uscita di servizio. Ma se prudenza, saggezza e paura dell’ignoto albergassero nell’animo di simili personaggi, non si girerebbe neanche un horror. Perciò tanto le ragazzine che lo spettatore scopriranno, col cuore in mano per lo spavento, cosa si prova a giocare a nascondino… col Male.
Una prima nota di merito va proprio alle baby attrici Anna Lecini e Amelia Barberi, oltremodo spigliate sul set e desiderose di sfidare il buio. Come un metronomo la regia di Diego Carli le accompagna in questa discesa nell’oscurità. Dimostrando, ancora una volta, come l’autore sappia rivitalizzare filoni piuttosto abusati del genere di riferimento, inserendo ogniqualvolta una nota disturbante (in questo caso la natura stessa del malefico e sgargiante giocattolo) che attira sinistramente lo sguardo.
Stefano Coccia









