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Bittersweet Rain

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VOTO: 7

La forza della vita

In concorso al Biopic Fest 2023, Bittersweet Rain del brasiliano Haroldo Borges affronta il delicato tema dell’adolescenza di Bruno, colpito da una incurabile malattia degenerativa agli occhi che lo porterà alla cecità.

Bruno vive con la madre sola ed il fratello in una piccola cittadina nel cuore del Brasile, ama giocare a pallone, andare a scuola, disegnare; ha i suoi sogni per il futuro, un amore non corrisposto che lo fa soffrire, e una spada di Damocle sulla testa. Il progredire della malattia, inesorabile, richiederà un lungo e doloroso percorso di accettazione, fatto di istintivo rifiuto, di comportamenti impulsivi, di intima sofferenza. Ad aiutarlo, a scuola, l’amica Angela ed un giovane maestro esperto di scrittura Braille e di insegnamento ai non vedenti.

Bittersweet Rain, pioggia agrodolce, è un film fortemente intriso di quella malinconia dolce ed amara che lascia spazio alla speranza ed alla rinascita; molto bella la fotografia, sia nei campi lunghi che descrivono una natura fredda eppure rassicurante che nell’intensità degli scambi tra i personaggi, mentre il tocco registico fonde insieme fiction e documentario rendendo la storia emozionante e vera. Molto bravo il giovane protagonista ad esprimere il crogiuolo di sentimenti che invade Bruno, senza perdere la leggerezza dell’adolescenza; il suo percorso di accettazione della malattia va di pari passo con quello del rifiuto da parte della ragazza che gli piace, e qui Borges accenna un altro tema importante, quello dell’amore omossessuale (in questo caso, al femminile) che prende coscienza di sé e si afferma in un mondo ancora, per certo verso, rimasto ancorato al passato.

Borges racconta una storia profonda con delicatezza e leggerezza, girando un film fresco ed attuale che tratta temi importanti senza tralasciare il contesto, un ragazzo adolescente alle prese con i problemi tipici dell’età ed una cittadina fuori dal mondo frenetico ed informatizzato ma non per questo arretrato (non mancano infatti i telefonini). Accanto a Bruno, ogni personaggio ha il suo ruolo ben definito che lo aiuta ad affrontare la nuova realtà, dalla madre che usa la sua creatività per rendere le sue matite colorate riconoscibili al tatto al fratello che inventa il pallone con i sonagli per giocare insieme, sino al giovane maestro che lo guiderà nell’imparare a vedere -e soprattutto sentire – il mondo con occhi diversi.

Michela Aloisi

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