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Asfalto che suona

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VOTO: 7.5

Un road movie attraverso i suoni

Al termine della X edizione di SEEYOUSOUND International Music Film Festival, la giuria del Premio Miglior Film Italiano, selezionato tra tutti i film in programma dai giurati Benedetta Pallavidino, Sebastiano Pucciarelli e Alberto Spadafora, ha assegnato due premi uno dei quali è proprio il Best Italian Movie – SYSX – lungometraggio andato ad ASFALTO CHE SUONA. UN VIAGGIO SENZA META DI 19’40’’ di Roberto Delvoi.
Ed ecco la motivazione espressa dalla giuria: “Per la volontà di esplorare, attraverso il ritratto dei protagonisti, il valore della cultura della musica, intesa come espressione di curiosità che annulla confini, generi, metodi e regole.

Aver recuperato il vincitore solo in seguito, sullo schermo piccolo di un PC, è per noi motivo di un ulteriore rimpianto: non aver potuto partecipare alla performance musicale programmata a Torino dopo la proiezione del documentario di Roberto Delvoi, così da vedere (e sentire) in azione la crew della collana 19’40” composta da Enrico “Der Maurer” Gabrielli, Sebastiano De Gennaro, Francesco Fusaro e Marcello Corti; i quali hanno riproposto per l’occasione musiche di Berio, Reich, Eastman, Stockhausen, Andriessen e molto altro ancora.
La curiosità è venuta naturalmente perché il DOC stesso, col suo andamento rapsodico e simpaticamente anarcoide, ci ha permesso di familiarizzare coi tanti aspetti della ricerca musicale che tali artisti portano avanti a 360° ormai da diversi anni, sperimentando sonorità nuove anche a partire dai classici, intervenendo poi in modo ammirevole sul piano sociale attraverso la partecipazione dei più piccoli ad eventi concepiti per loro: tra i momenti più belli del film l’esibizione assieme a quei bambini, precedentemente invitati a costruire semplici strumenti musicali con materiali di recupero.

Ecco, dall’aspetto così “concreto” e materico della loro produzione musicale all’originale rivisitazione di opere classiche, dal rapporto estremamente creativo con la musica elettronica all’interesse per ciò che viene composto quale colonna sonora di un videogame, sono tantissimi i sentieri percorsi durante l’eccentrico documentario “on the road”. Già, on the road, perché le varie attività legate alla collana di musica (anti)classica 19’40’’ sono intervallate da lunghi camera car. Uno zigzagante percorso in macchina tra i vari generi musicali, a tratti persino troppo verboso (ma glielo perdoniamo senz’altro per i contenuti sempre interessanti), che per i fondatori del gruppo è diventato occasione di esporre alcuni rivoli della loro sperimentazione sonora e con essa aspetti ugualmente curiosi, personali del proprio carattere. Tant’è che se si potesse interagire con lo schermo, avremmo chiesto volentieri a uno dei musicisti alla guida se il minuscolo personaggio appeso nell’auto al posto del classico arbremagique fosse proprio Ultraman, come da noi supposto, o qualche altro supereroe dell’immaginario nipponico!

Stefano Coccia

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