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Mostra Marcello Mastroianni all’Ara Pacis

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Un attore a tutto tondo, non chiamatelo Latin Lover…

Dal 26 ottobre, nel bel mezzo della Festa del Cinema di Roma 2018, al museo dell’Ara Pacis è stata inaugurata una bellissima mostra dedicata al personaggio di Marcello Mastroianni. L’attore italiano, celebrato e adorato anche in molti altri paesi del mondo, viene raccontato all’interno della mostra sia nella vita privata, sia nella sua storia e sia nelle sue opere più importanti, toccando i sodalizi con Fellini e Sophia Loren.
Il racconto della mostra passa attraverso 13 tappe che raccontano Mastroianni in tutto e per tutto. Dalla sua passione per la recitazione guardando i primi miti alla televisione, fino alle sue giornate passate a Cinecittà assieme alla madre guadagnandosi 10 lire al giorno per fare delle comparsate. Proprio questi lavori di comparsa lo porteranno a diventare il divo che è stato fino alla sua morte sopraggiunta nel 1996. La mostra guiderà lo spettatore per tutto il tempo tramite immagini (bellissime) e testimonianze, scritte o a voce prese dai vecchi video di repertorio, attraverso ogni tappa della mostra. Si alterneranno sensazioni di nostalgia a sensazioni di allegria e sorpresa. Perché Mastroianni era così, un tipo molto allegro che nutriva una profonda passione per quello che faceva. Continuando a percorrere la mostra, si rimarrà affascinati dalle fotografie scattate sui vari set capitanati da Ermanno Olmi, Mario Monicelli, Pietro Germi, Luchino Visconti, Vittorio De Sica e, ovviamente, dal caro amico Federico Fellini. Ma non solo. Nel percorso della mostra si potrà ammirare anche l’excursus teatrale sostenuto dall’attore che, nelle sue parole, lo ha formato. Egli sosteneva che il teatro era importante per un attore, perché in quell’ambito un attore recita con tutto il corpo, mentre nel cinema, spesso e volentieri, l’attore recita dall’addome in su. Proseguendo nel percorso, si possono ammirare alcune scene di grandi capolavori, come La dolce vita, 8 e mezzo, I soliti ignoti, La moglie del prete ma, soprattutto, molti frangenti del documentario Mi ricordo sì io mi ricordo uscito postumo nel 1997 e diretto da Anna Maria Tatò.
Tra costumi di scena e altre bellissime immagini prese dai vari set (la sequenza del bacio con Anita Ekberg, la sequenza finale di La dolce vita, le sequenze accanto a Sophia Loren), la mostra penetra sempre di più nel cuore del visitatore creando un senso di nostalgia e tristezza ammirando l’immensità della persona che era Marcello Mastroianni. La chiusura con le immagini finali di una carriera brillante e meravigliosa, uniti ad una teca contenente alcuni dei premi della suddetta carriera (Leone D’oro alla carriera della Mostra di Venezia, David di Donatello postumo del 1997, Coppa Volpi al miglior attore del 1989), è il giusto tributo ad un adelante Marcello Mastroianni di cui il pubblico mondiale sentirà sempre di più la mancanza.
La mostra resterà al museo dell’Ara Pacis fino al termine del mese di febbraio 2019. Questo articolo racconta solo una parte di ciò a cui noi abbiamo potuto assistere. Il nostro suggerimento è che tutti i lettori, romani e non, possano correre al museo e addentrarsi nel mondo di Marcello Mastroianni. Ne usciranno con il cuore pieno di gioia ma anche di tanta nostalgia per un cinema ormai perduto.

Stefano Berardo

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