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Ho ballato di tutto

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VOTO: 6,5

Una separazione

È partito all’ombra delle Dolomiti il percorso festivaliero di Ho ballato di tutto di Sarah Narducci, che ha avuto la sua anteprima mondiale alla 19esima edizione di Cortinametraggio, laddove lo short è stato selezionato in concorso. Se a qualcuno il titolo può suonare familiare cominciamo con lo sgomberare dalla mente qualsiasi dubbio su un possibile legame o attinenza con il brano di Paolo Conte del 1990. Al di là dell’omonima dunque non c’è nulla che li colleghi, con il plot del cortometraggio in questione che ce lo conferma.
Ho ballato di tutto racconta di un’amicizia tra coinquiline alle soglie dell’età adulta. Lea sta per affrontare l’ultima cosa che avrebbe voluto: Mara, la sua migliore amica, ha deciso di trasferirsi. Il distacco scatena nella protagonista un turbine di passioni che la obbligano a fare i conti con la propria vita. La storia di questa separazione si dipana nella notte di un compleanno pieno di sigarette Marlboro e bicchieri di gin e tonic. Nel frattempo, una lavatrice inizia a sputare schiuma. Prende forma da qui il corto scritto (a sei mani con Enrica Polemio e Rebecca Ricci) e diretto dalla regista campana, allieva del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma che lo ha anche prodotto, che segna il suo esordio dietro la macchina da presa sulla breve distanza. Una storia leggera e profonda dal sapore coming-of-age, che pone lo spettatore al cospetto dei fantasmi e delle dolci malinconie di una generazione pronta ad affacciarsi alla finestra del futuro.
La Narducci dipinge un ritratto autentico e sincero che non ha bisogno di fronzoli tanto nella scrittura quanto nella sua trasposizione. Sceglie piuttosto una linea sobria che si concentra più sugli stati d’animo e le emozioni dei personaggi che su grandi “movimenti tellurici” e scosse di assestamento nella trama. Motivo per cui il plot si assottiglia e resta una linea orizzontale che si traduce in un racconto scarno e minimalista che punta all’essenza. Questo lavoro in sottrazione è per quanto ci riguarda il punto di forza, con la regia e le interpretazioni di Adele Dezi e la stessa Narducci che seguono la medesima impostazione.

Francesco Del Grosso

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