La meravigliosa giovinezza
Doverosa premessa: la visione casalinga di Chiamami col tuo nome – edito da Sony Classics attraverso la distribuzione di Universal Pictures Home Entertainment – aggiunge molto senza togliere alcunché rispetto a quella su grande schermo. Se infatti la perfezione formale della messa in scena di Luca Guadagnino non viene minimamente inficiata dalla qualità tecnica del disco, nella fattispecie ci riferiamo alla versione blu-ray, ben altre sono le peculiarità che emergono con nitore da una seconda visione.
Chiamami col tuo nome è un’ode. E non usiamo questo termine solo perché la sceneggiatura dell’anziano James Ivory – tratta dal romanzo di André Aciman e premiata con l’Oscar nella categoria script non originale – incastona il cuore della narrazione in una cornice dove si avverte anche il respiro della Storia più remota; ma per il motivo fondamentale che, con lo scorrere del tempo narrativo, la trama va assumendo i contorni di un’opera senza tempo, pur ambientata in un 1983 riconoscibile solo da alcuni elementi di sfondo come le auto o i telefoni a gettoni di un’Italia da “qualche parte del Nord”. Così anche la definizione di storia d’amore omosessuale perde consistenza. Perché, universalizzando in concetto del classico rito di passaggio, Chiamami col tuo nome diventa appunto – e molto semplicemente, a dispetto della consueta ambientazione intellettuale così invisa ai detrattori del regista – un inno alla giovinezza, a quella stagione irripetibile in cui si comincia a scoprire se stessi attraverso l’attrazione per gli altri, a prescindere dall’orientamento sessuale.
Tutto avviene in una calda estate. La famiglia del diciassettenne Elio, figlio di uno stimato professore italo-americano, ospita nella villa italiana il più maturo e solo apparentemente sicuro di sé Oliver, studente del padre. E presto, dopo un periodo di reciproca conoscenza e rispettivi imbarazzi, tra i due l’iniziale affinità sfocerà in qualcosa di maggiormente profondo. Ma il plot, pur eccellente nella descrizione di ogni personaggio, conta fino ad un certo punto. Lo spessore di Chiamami col tuo nome, certamente il film più compiuto diretto sinora da Luca Guadagnino, va ricercato in quei dettagli che svelano pian piano il cuore nascosto del film. Che è (anche) opera sull’impossibilità, almeno per chi ha un cuore giovane e puro, di separare l’attrazione dal sentimento. Elio è troppo acerbo per farlo ed il trauma dell’inevitabile separazione da Oliver, al suo ritorno negli Stati Uniti, sarà forte. Eppure pochissimi altri lungometraggi hanno descritto in modo così nitido quegli attimi durante i quali la sofferenza fa da trampolino alla crescita dell’individuo, facendo sì che guadagni in saggezza perdendo però in sincerità. Discorso ben riassunto, nel finale, dall’ispirato monologo paterno ad un Elio dalla sofferenza fresca e apparentemente invincibile post-separazione da Oliver.
Ci sono tanti retaggi cinematografici in Chiamami col tuo nome. Dalla Nouvelle Vague francese e oltre, fino al Bernardo Bertolucci di Io ballo da sola (1996), nell’occasione citato abbastanza esplicitamente. Tuttavia si tratta di memorie cinefile che Guadagnino rielabora per dare ulteriore forza al racconto.
Nota di merito a parte per un cast assai affiatato su cui svetta la recitazione schiacciante di Timothée Chalamet nella parte di Elio. Nel lunghissimo, eterno, primo piano che fa da chiusura sui titoli di coda riesce ad esprimere una gamma di emozioni così vasta da lasciare sedimentare ulteriormente Chiamami col tuo nome nell’animo dello spettatore. Il quale avrà poi il tempo di compendiare la visione con preziosi contributi extra come un esaustivo speciale sulla realizzazione del film e un prezioso, illuminante, dialogo tra regista e attori maschili. Ma quello che resta nella memoria è quel “chiamami col tuo nome ed io ti chiamerò col mio” pronunciato da Oliver ad Elio. Un’identità tanto assoluta quanto effimera tra due persone che si amano, nel nome di un’utopia forse davvero irrealizzabile.
Daniele De Angelis
Chiamami col tuo nome
Regia: Luca Guadagnino
Italia, USA, Francia 2017 Durata: 132′
Cast: Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg
Lingue: Italiano, Inglese, Tedesco 5.1 DTS HD
Sottotitoli: Italiano, Inglese, Russo, Danese, Francese e altre lingue Video: Panoramico HD (1.85:1)
Extra: Istantanee dall’Italia: la lavorazione di Chiamami col tuo nome, Una conversazione con regista e cast, Trailers
Distribuzione: Sony Classics per Universal Pictures Home Entertainment