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Screen Tests/Provini

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VOTO: 8

Sogni e cinismo di una generazione

Film d’apertura della 13esima edizione di CiakPolska Film Festival, per la rassegna dei Grandi Classici del Cinema Polacco, dedicata quest’anno ad Agnieszka Holland, uno dei suoi primissimi film, inedito in Italia, girato a sei mani con Paweł Kędzierski e Jerzy Domaradzki (tutti membri del gruppo “X”): Zdjęcia próbne /Screen Tests, opera fondamentale della corrente chiamata “cinema dell’inquietudine morale”.

Attraverso le storie parallele di Anka e Pawel, che si intrecciano durante i provini a Varsavia per un film collettivo diretto, tra gli altri, dalla stessa Holland, cinema e metacinema si incontrano in quello che è una sorta di film del film, tra provini in bianco e nero e vita vissuta a colori che si alternano senza soluzione di continuità.

Anka sogna di realizzarsi e vivere la propria vita lontana dalla provincia e dalla famiglia; delusa amaramente dal suo primo amore, Tomek, che la seduce senza rimorso, punta tutto sul provino a Varsavia per iniziare il suo percorso. Pawel una famiglia non l’ha mai avuta; lasciato l’orfanotrofio, alle sue prime esperienze lavorative in teatro si innamora della moglie del regista che lo ha accolto in compagnia. Due vite parallele che si incrociano durante i provini decisivi per il loro futuro, due giovani diversi per vissuto, temperamento e sogni che condividono un incontro felice e momenti di sincera autenticità ma destinati a soccombere a se stessi ed alle loro aspirazioni. Libertà individuale e compromesso morale si confrontano in un’opera che racconta con ironia e delicatezza i conflitti della vita quotidiana dei due giovani; arrivati a Varsavia per strade diverse, i due si incontrano in quello che diventa un banco di prova verso il futuro, dove tra sogni e desiderio di autenticità fa capolino il desiderio di realizzarsi ed avere successo.

Screen Tests, film d’esordio della Holland, mostra già alcune delle caratteristiche tipiche del suo cinema: un realismo senza ideali, a volte crudo, privo di fughe estetizzanti ma forte e coinvolgente, che porta lo spettatore a guardare i personaggi con empatia, cogliendone contraddittorietà e debolezze, che la regista mostra con uno sguardo cinematografico intimo e delicato. Non è ancora manifesto lo scontro con la storia e con l’oppressività dei sistemi politici; in questa opera prima, la Holland indaga soprattutto l’inquietudine morale dei giovani dell’epoca, dilaniati tra il desiderio di autenticità ed il rischio di cedere a compromessi, critici ma finanche vittime del cinismo e dell’apatia diffusi.

Michela Aloisi

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