Regole preziose
Il successo di pubblico e critica ottenuto da Benvenuti a Zombieland aveva portato gli sceneggiatori Rhett Reese e Paul Wernick a pianificare un possibile seguito, nel quale approfondire e chiarire maggiormente molti dei contenuti presenti nel primo film. Wernick affermò che desiderava fortemente il ritorno dei quattro protagonisti e di Ruben Fleischer nel ruolo di regista, aggiungendo che lui e Reese avevano «tonnellate di nuove idee che fluttuavano nelle loro teste».
Detto fatto, anche se c’è voluto più tempo del previsto, per la precisione un decennio tondo tondo, prima che quelle idee prendessero forma e sostanza sullo schermo. Il risultato lo potrete vedere a partire dal 14 novembre, data scelta da Warner Bros. per il rilascio nelle sale nostrane di Zombieland – Doppio Colpo, che nel frattempo ha avuto la sua prima apparizione pubblica su suolo italiano nella giornata conclusiva della 19esima edizione del Trieste Science + Fiction Festival.
Il sequel asseconda il reale passaggio temporale e infatti ci ritroviamo dieci anni dopo gli eventi narrati dal capitolo iniziale al seguito di Columbus che, insieme a Tallahassee, Wichita e Little Rock, si è trasferito all’interno della Casa Bianca, dove ha situato la propria “base operativa”. In seguito a un litigio tra lui e Wichita, Little Rock tuttavia abbandona il gruppo e fugge con un ragazzo conosciuto da poco, Berkeley; Columbus, Tallahassee e Wichita si mettono così alla ricerca della ragazza. Nel frattempo, gli zombie si sono però evoluti, tanto da dividersi in tre differenti categorie: Homer, Hawking e Ninja, l’ultima delle quali estremamente letale. Di conseguenza, vedremo i quattro protagonisti alle prese con la consueta lotta per sopravvivenza contro una nuova orda di morti viventi e con dissidi interni che mettono a rischio l’unità familiare. Quanto basta per mettere insieme il minimo indispensabile per un plot ridotto all’osso, votato in tutto e per tutto alla causa dell’intrattenimento.
Per cui non aspettatevi altro che un nuovo zombie-movie in chiave action-comedy, che non aggiunge nulla al filone e che sposa ancora la linea e lo spirito parodistico e splatter della pellicola del 2009. Per cui il divertimento e l’adrenalina sono assicurati tanto dalla mitragliata di battute e sketch, che vede il quartetto delle meraviglie formato da Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Emma Stone e Abigail Breslin (più qualche new entry a rimpolpare il cast, tra cui Rosario Dawson e Luke Wilson) quale efficace terminale, quanto dalla componente cinetica che offre alla platea sparatorie in ultra slow-motion di buona fattura (l’incipit nei giardini della Casa Bianca), pirotecnici piani sequenza (lo scontro a fuoco nell’hotel-museo dedicato a Elvis Presley), ettolitri di sangue e arti mozzati. Insomma un campionario che basta e avanza per ripagare il prezzo del biglietto. E mi raccomando non abbandonate la sala prima del previsto perché vi attende una bella sorpresa. Per sapere di cosa si tratta restate seduti durante i titoli di cosa. Non ve ne pentirete.
Francesco Del Grosso