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Wacken 3D

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VOTO: 6

Hardcore, Shock Rock e Heavy Metal: ogni anno il tutto esaurito è a Wacken

Wacken è un piccolo paesino a Nord della Germania, al confine con la Danimarca, che ogni anno, per 4 giorni, ospita orde di giovani che, provenienti da ogni parte del globo, si riversano nello sterminato spazio verde con il solo scopo di ballare, scatenarsi e pogare sulle note dei Deep Purple, quando non degli Anthrax o dei Motorhead. È il cosiddetto esercito dei metallari, un pubblico composto da 75.000 appassionati che da ormai 25 anni si incontra al Wacken Open Air, il più grande festival Heavy Metal del mondo. E proprio per festeggiare il suo quarto di secolo, nel Luglio del 2014 la kermesse musicale ha deciso di non rimanere confinata nel campo della Germania, ma si è fatto in modo che chiunque potesse prendervi parte, grazie a un documentario 3D che ne descrivesse gli eventi speciali, i concerti e i backstage. È nato così, Wacken 3D, distribuito nelle sale cinematografiche tedesche la settimana prima della rassegna, e che vedrà finalmente la luce anche in quelle italiane, in occasione di due serate speciali che si terranno il 24 e il 25 novembre.
Le interviste alle band si alternano a quelle rivolte ai partecipanti, nella singolare pellicola, in cui descrivono momento per momento quanto avviene nei 4 giorni di puro delirio: colazioni a base di alcool; notti senza sonno all’interno di tende di fortuna; goliardiche competizioni fra imitatori delle rock band, scambi di battute insensati, talora anche piuttosto disinvolti: questo ed altro avviene in un pubblico composto da giovani concitati con tanta voglia di scatenarsi; uomini di mezza età tatuati dalla testa ai piedi; coppie in età avanzata che, con orgoglio, ostentano lunghe chiome argentate.
Regole sociali e comodità borghesi vengono, dunque, messe da parte al Wacken Open Air, per lasciare spazio a un totale abbandono alla musica metal e ai suoi beniamini, che in un campo d’azione a metà strada tra la rabbia e l’(auto) ironia, esprimono una forma di contestazione fatta di musica, parole, ma soprattutto immagini, attraverso look trasgressivi e scenografie che poco hanno a che fare con le regole del buoncostume.
Descrivendo un evento di per sé straordinario, Wacken 3D riprende una forma di documentario piuttosto tradizionale, affidando la propria originalità agli effetti speciali, attraverso la tecnica del 3D, e agli effetti sonori, appositamente affinati per l’occasione. È evidente che il regista Norbert Heitker abbia voluto affidare tutte le potenzialità artistiche all’oggetto narrato, mettendo da parte il suo ruolo di soggetto-artista narrante e mettendo le sue capacità a totale disposizione dell’evento, con l’unico obiettivo di farlo vivere sulla propria pelle a un pubblico distante migliaia di chilometri e centinaia di giorni da lì.

Costanza Ognibeni

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