Home Festival Altri festival Voy a pasármelo bien

Voy a pasármelo bien

107
0
VOTO: 8

Once Upon a Time in Valladolid

Bueno, vamos a ver que encontramos
En esta agendilla de teléfonos, nunca se sabe
Marta, María del mar, Ana, Elena estará?
No sé
Pero voy a pasármelo bien
Hombres G “Voy a pasármelo bien”

Ladies & Gentlemen, sua Maestà il Musical! Genere cinematografico senz’altro complesso da gestire sul set, sempre più raro da individuare nella programmazione delle sale cinematografiche, ancor meno nei festival, ha fatto però capolino con successo alla 17esima edizione de La Nueva Ola – Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano, attraverso lo spigliato, divertente e a tratti toccante Voy a pasármelo bien. Ed è stato non a caso uno dei film accolti con maggior entusiasmo da parte pubblico. Reazione senz’altro condivisibile, poiché la commedia musicale di David Serrano riesce a filtrare i cambiamenti intercorsi tra epoche diverse, che per i protagonisti corrispondono all’infanzia e alla stagione della maturità, facendo leva su sentimenti universali e su una verve narrativa non comune.

Voy a pasármelo bien è indubbiamente da parte dell’autore un duplice atto d’amore. In primis, nei confronti del ricordo sfavillante degli anni ’80 in Spagna. E poi, restringendo ulteriormente il cerchio, nei confronti degli Hombres G, band madrilena amatissima in quegli anni, che sappiamo aver lasciato tracce importanti anche nell’adolescenza del regista. Lì vediamo protagonisti qui tanto nella colonna sonora, con le loro hit di un tempo poste al centro di qualche indiavolata scena di ballo in strada o a scuola, che nella simpatica “reunion transgenerazionale” dei titoli di coda.
Vogliate crederci, il film è godibilissimo anche per quella possibilità, offerta sia ai “nostalgici” che alle nuove generazioni, di confrontarsi magari di sguincio col vivace repertorio del popolare gruppo spagnolo. Ma a sprigionare un’energia ancora più marcata sono proprio le scene da musical, roba da “vecchia Hollywood”, allestite comunque qui con uno spirito giovanile, autarchico, sbarazzino, casareccio.

Fin qui il musical, per l’appunto. E la commedia? Si svolge su un doppio binario. Abbiamo accennato a un duplice atto d’amore, ma si tratta forse, in realtà, di un atto d’amore tripartito. Poiché cotanto amarcord è rivolto anche all’intera città di Valladolid. Nel ripetuto intrecciarsi di flussi temporali, si passa perciò di continuo dalla Valladolid del 1989, dove i giovanissimi David e Layla si erano conosciuti, piacendosi al punto di far sospettare (innanzitutto a loro stessi) un primo amore rimasto per molti versi “inespresso”, alla Valladolid di trent’anni dopo, il presente della narrazione. Da tempo i due ragazzini di allora hanno preso strade diverse. David si è dovuto accontentare di un’esistenza più modesta, forse monotona, a ridosso della sua libreria…. mentre Layla, che era dovuta emigrare coi genitori in Messico, ha avuto successo come cineasta. Nel loro cuore però sono rimasti ricordi ora teneri, ora trasgressivi, ora buffi, ora dolorosi (i primi lutti, nelle famiglie degli amici dell’epoca) di un’adolescenza vissuta anche ascoltando i dischi degli Hombres G. E questo nuovo incontro tra i protagonisti sembra far presagire, sin dall’inizio, una possibile esplosione di sentimenti (e di impulsi creativi) rimasti in ombra fino ad allora….
Sfruttando al meglio un cast preparato, ispirato, sia nella sua componente anagraficamente più fresca che a livello di attori già molto noti (un colpaccio aver collocato la sempre più quotata Karla Souza in un ruolo a lei così congeniale), David Serrano ha saputo abbinare con brio le sentitissime tracce autobiografiche alla genuinità con cui vengono rimescolati i generi, finendo per incantare il pubblico.

Stefano Coccia

Articolo precedenteYana-Wara
Articolo successivoGrand Tour

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here

uno × cinque =