Ieri, oggi e domani: la virtual reality sbarca al Lido
La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia spegne le settantaquattro candeline e ogni anno che passa cerca di rinnovarsi senza mai dimenticare la vocazione di “mostra d’arte”. Nel 1932 non si sfiorava neanche l’idea della virtual reality e adesso, nel 2017, è un fatto talmente talmente concreto che il direttore della Mostra, Alberto Barbera, ha deciso di dedicare un vero e proprio concorso, in cui figurano anche nomi già affermati come Laurie Anderson (con Hsin-Chien Huang ha realizzato La camera insabbiata) e Tsai Ming-Liang (The Desert). «Alla luce degli ultimi sviluppi della rivoluzione che sta cambiando l’esperienza audiovisiva così come era stata configurata a partire dall’invenzione del cinematografo, si potrebbe rispettosamente giocare con la massima hegeliana secondo la quale tutto ciò che è razionale è reale, aggiornandola in tutto ciò che è virtuale è reale», ha dichiarato Barbera. Queste parole dimostrano come, insieme al suo staff di selezionatori e in accordo con la Biennale, si voglia stare al passo coi tempi, non per “rincorrere la moda”, ma per far emergere, fotografare e dar spazio a ciò che sta accadendo. Ha così continuato: «è probabile che la VR non sia (non sarà) l’estensione del cinema o il suo futuro, ma qualcosa d’altro e di diverso, destinato a coesistere con esso e a radicarsi in spazi dedicati (sale create ad hoc, musei di arte contemporanea, ecc.). Il fatto, tuttavia, che così tanti artisti e cineasti contemporanei siano al lavoro per sperimentare le potenzialità espressive e creative del nuovo linguaggio, ci è parsa una motivazione largamente sufficiente a giustificare la scelta compiuta». Il VR Theater sarà allestito all’isola del Lazzaretto Vecchio, con accesso consentito solo se si è prenotato, e i film (attenzione) saranno in programmazione per tutti dal 31 agosto al 5 settembre.
Una mostra deve cogliere i mutamenti ed è per questo che ci sembra idonea questa decisione così come sono nate nel tempo sezioni come Orizzonti, in cui si scovano delle chicche, tra cui citiamo l’ultimo lavoro di Anne Fontaine (Marvin con Isabelle Huppert), il documentario per stomaci forti Caniba, il tanto atteso Brutti e cattivi con Marco D’Amore, Claudio Santamaria, Sara Serraiocco (esordio dietro la macchina da presa dello scenografo Cosimo Gomez) e gli altri italiani selezionati – da Nico, 1988 della Nicchiarelli (scelto come film di apertura della sezione) a Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone passando per La vita in comune di Edoardo Winspeare.
È stato sottolineata la presenza di numerose opere nostrane in quest’edizione, sicuramente questo dipende anche dalle annate, ma va riconosciuto alla direzione di avere coraggio in chi si decide di mettere nel Concorso Ufficiale, basti pensare ai Manetti Bros. che ci avevano conquistato con Song’e Napule e ora ci propongono Ammore e malavita, puntando su attori ben collaudati con le loro corde come Giampaolo Morelli e Serena Rossi. Completano il quartetto in gara Una famiglia di Sebastiano Riso, Hannah di Andrea Pallaoro con Charlotte Rampling (entrambi all’opera seconda) e The Leisure Seeker di Paolo Virzì, pure lui in un certo senso “debuttante” perché al suo primo lavoro americano. Dopo la pre-apertura, in cui l’accompagnamento musicale dal vivo è a far da padrone arricchendo per questa settantaquattresima edizione la visione di Rosita (1923) di Ernst Lubistch in copia restaurata; ad aprire ufficialmente le danze mercoledì 30 agosto sarà l’americano Downsizing di Alexander Payne con Matt Damon e Christoph Waltz, mentre toccherà a Kitano chiuderle con Outrage Coda. Tante le star anche dietro la macchina da presa da George Clooney (Suburbicon) a Guillermo Del Toro (The Shape of Water) così come torna in gara il documentario con un grande maestro qual è Frederick Wiseman (Ex Libris: New York Public Library). Nei titoli Fuori Concorso citiamo il film Netflix Our Souls at Night, che vede per protagonisti Jane Fonda e Robert Redford, entrambi premiati col Leone d’Oro alla Carriera. Com’è d’obbligo, ancor più di fronte a kermesse di questa portata, è materialmente impossibile illustrare tutto il programma. Non possiamo non consigliarvi di dar un’occhiata anche a ciò che propone l’iniziativa degli ultimi anni, Cinema nel giardino, in cui troverà spazio anche l’anteprima mondiale dei primi due episodi della serie Suburra, ma anche titoli più “apparentemente” di nicchia com’è Controfigura, opera prima dell’artista Rä di Martino con Valeria Golino e Filippo Timi. Al contempo i più cinefili non potranno mancare alle proiezioni di Venezia Classici o approfondire coi documentari connessi alla Storia del Cinema e alle sue personalità. A tutto ciò si aggiungono i calendari della SIC – Settimana Internazionale della Critica e delle Giornate degli Autori, anch’essi molto ricchi e identitari delle rispettive sezioni autonome.
Concludiamo evidenziando un’altra novità introdotta: a condurre la serata di apertura e chiusura è stato chiamato l’attore Alessandro Borghi quando notoriamente il ruolo di madrina era affidato, per l’appunto, a una donna, quasi a voler riabilitare – ha scherzato Barbera – l’appellativo di “padrino”.
Riprendendo le parole di quest’ultimo: «Più che l’istantanea del presente, o la foto-ricordo della stagione del cinema che stiamo vivendo, i film che proponiamo sono in certo qual modo la percezione del futuro, l’indicazione di una o (meglio) più vie che si aprono sul domani, testimoniano una rincorsa in avanti, scrutano l’orizzonte per avvistare un “dopo”. Se non ci siamo troppo discostati dalla precarietà di questo traguardo, possiamo ancora una volta rivendicare un senso al nostro lavoro». Tutti i presupposti ci sono, sulla carta, avventuratevi con noi in questo viaggio, scoprendo, post-visione, com’è andata.
Maria Lucia Tangorra
Riepilogo recensioni per sezione della 74esima Mostra del Cinema di Venezia
Concorso
First Reformed di Paul Schrader
The Shape of Water di Guillermo del Toro
Downsizing di Alexander Payne
L’insulte di Ziad Doueiri
Lean on Pete di Andrew Haigh
Human Flow di Ai Weiwei
Suburbicon di George Clooney
Foxtrot di Samuel Maoz
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh
Ex Libris: New York Public Library di Frederick Wiseman
The Leisure Seeker di Paolo Virzì
The Third Murder di Hirokazu Kore’eda
mother! di Darren Aronofsky
Ammore e malavita di Antonio e Marco Manetti
Sweet Country di Warwick Thornton
La villa di Robert Guédiguian
Angels Wear White di Vivian Qu
Jusqu’à la garde di Xavier Legrand
Mektoub, My Love: Canto Uno di Abdellatif Kechiche
Una famiglia di Sebastiano Riso
Hannah di Andrea Pallaoro
Fuori Concorso
The Devil and Father Amorth di William Friedkin
Brawl in Cell Block 99 di S. Craig Zahler
Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini
Il signor Rotpeter di Antonietta De Lillo
Piazza Vittorio di Abel Ferrara
Loving Pablo di Fernando León de Aranoa
Victoria & Abdul di Stephen Frears
Le Fidèle di Michael R. Roskam
Manhunt di John Woo
Outrage Coda di Takeshi Kitano
Jim & Andy: The Great Beyond di Chris Smith
Zama di Lucrecia Martel
My Generation di David Batty
La mélodie di Rachid Hami
Fuori Concorso – Eventi Speciali
L’ordine delle cose di Andrea Segre
Orizzonti
Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli
Under the Tree di Hafsteinn Gunnar Sigurðsson
Marvin di Anne Fontaine
La vita in comune di Edoardo Winspeare
Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone
The Rape of Recy Taylor di Nancy Buirski
Disappearance di Ali Asgari
Brutti e Cattivi di Cosimo Gomez
The Testament di Amichai Greenberg
No Date, No Sign di Vahid Jalilvand
Takara di Damien Manivel e Kohei Igarashi
Mon amour, mon ami di Adriano Valerio
Giornate degli Autori
Il contagio di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini
Dove cadono le ombre di Valentina Pedicini
L’equilibrio di Vincenzo Marra
I’m – Infinita come lo spazio di Anne Riitta Ciccone
Settimana della Critica
Veleno di Diego Olivares
Les garçon sauvages di Bertrand Mandico
Temporada de caza di Natalia Garagiola
Il cratere di Luca Bellino e Silvia Luzi
Cinema nel Giardino
Nato a Casal di Principe di Bruno Oliviero
Manuel di Dario Albertini
Venezia Classici Documentari
L’Enigma di Jean Rouch a Torino di Marco Di Castri, Paolo Favaro, Daniele Pianciola
La lucida follia di Marco Ferreri di Anselma Dell’Olio