Un rito si rinnova
Siamo agli sgoccioli, il count-down è finito, ancora un giorno e il 31 agosto s’inaugura la 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Anche chi non è super cinefilo, non può non avere curiosità verso questa kermesse che di anno in anno cerca di stare al passo coi tempi, stupirci e reinventarsi. «Se è vero che il rito festivaliero, definito da paradigmi immutabili come il radicamento in un luogo fisico e la presenza fisica di autori e produttori, rimane nel fondo identico a se stesso (ma è illusorio pensare che possa diventare qualcos’altro da sé), non si può non sottolineare come molte cose in questi anni a Venezia siano profondamente cambiate», ha dichiarato il direttore Alberto Barbera. Quest’anno, “Cinema nel Giardino”, un’iniziativa che ci aveva colpito molto, di apertura al pubblico non solo di super appassionati, oltre che agli abitanti in loco, continua ad ampliarsi e migliorarsi perché è stata creata una nuova sala, andandosi così ad aggiungere alle strutture già presenti senza perdere, però, la sua vocazione di accattivare con un certo tipo di programmazione quel pubblico che magari prima rimaneva lontano. In questa circostanza, si potranno vedere, a ingresso gratuito, dai documentari Franca: Chaos and Creation di Francesco Carrozzini o Robinù di Michele Santoro a In Dubious Battle dell’habituè James Franco, passando per The Net di Kim Ki-duk e L’estate addosso di Gabriele Muccino (giusto per restituirvi un’idea). Una mostra del calibro di Venezia deve porsi, trai tanti obiettivi, quello di educare alla visione soddisfacendo e incuriosendo lo spettatore meno avvezzo al cinema d’autore e quello super cinefilo. A tal proposito ce ne sarà per tutti i gusti nelle diverse sezioni, sia per i generi che per i nomi di rilievo (e non s’intendono solo le star hollywoodiane che calcheranno il red carpet). Dopo la preapertura del 30 sera dedicata a Tutti a casa di Luigi Comencini, ad aprire le danze l’ultima sera di agosto sarà La La Land, il tanto atteso musical di Damien Chazelle (fattosi apprezzare per Whiplash) con protagonisti Emma Stone e Ryan Gosling.
Ovviamente potremo esprimerci solo post visione, ma per quanto riguarda le produzioni nostrane in Concorso sembra proprio che la direzione e i selezionatori abbiano voluto assumersi dei “rischi” proponendo Piuma di Roan Johnson e Spira Mirabilis di D’Anolfi e Parenti, che già hanno dato prove positive nei precedenti lavori, assieme a Questi giorni di un autore già collaudato (nel senso più positivo del termine) come Giuseppe Piccioni. Sempre in Concorso troviamo le voci più variegate da The Woman Who Left di Lav Diaz a Frantz di Francois Ozon, da Nocturnal Animals di Tom Ford a On the Milky Road di Emir Kusturica, senza dimenticare uno dei titoli e dei cineasti più attesi: Jackie di Pablo Larrain. Nel Fuori Concorso troviamo il ritorno dietro la macchina da presa di Mel Gibson con Hacksaw Ridge e titoli come Monte di Amir Naderi o The Magnificent Seven di Antoine Fuqua, ma anche moltissimi documentari tra cui quello di Francesco Munzi Assalto al cielo e Safari di Ulrich Seidl. Allo stesso tempo non possiamo trascurare lo sperimentalismo del concorso di Orizzonti in cui vi segnaliamo la presenza di due nostri registi: Federica Di Giacomo con Liberami e Michele Vannucci, alla sua opera prima, con Il più grande sogno. Uno sguardo al futuro e una possibilità a chi si approccia al mestiere di fare cinema continua, invece, ad essere data da Biennale College, ormai alla sua quinta edizione. «La Biennale ha ammesso in via eccezionale anche il progetto italiano che ha ottenuto maggior considerazione per interesse e qualità», ci riferiamo a Orecchie di Alessandro Aronadio. Ad una mostra d’arte ci deve essere posto per tutti, dai grandi a chi deve farsi ancora le ossa ed è quest’ultima anche la missione della SIC – Settimana Internazionale della Critica, sezione indipendente della 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Oltre alle opere in concorso tutte da scoprire, vi segnaliamo la chicca di Pagliacci di Marco Bellocchio (con Lucia Ragni, Luca Micheletti, Federica Fracassi, Rebecca Liberati, Corrado Invernizzi, Mino Manni), scelto come evento speciale di apertura. Ad arricchire ancora il tutto (e non vi abbiamo elencato ogni titolo) ci pensano le Giornate degli Autori con i consueti appuntamenti di Women’s Tales (la collezione di Miu Miu) che si sommano ai titoli in concorso (a rappresentare l’Italia Indivisibili di Edoardo De Angelis, La ragazza del mondo di Marco Danieli e fuori concorso, come film di chiusura, Ombre dal fondo di Paola Piacenza) e agli eventi speciali (tra cui Vangelo di Pippo Delbono che riceverà il Premio Talento Creativo).
Per questa 73esima edizione c’è un’altra novità: da quest’anno saranno attribuiti due Leoni d’Oro alla Carriera e per il 2016 tocca a Jean-Paul Belmondo e Jerzy Skolimowski.
Con uno sguardo al cinema d’autore e a quello più “commerciale”, non possiamo che sposare la scelta della Madrina, Sonia Bergamasco, lodevole attrice che sperimenta molto in ambito teatrale, diventata nota al grande pubblico grazie a fiction (come Tutti pazzi per amore e Una grande famiglia) e all’ultimo lungometraggio con Checco Zalone, Quo vado? per la regia di Gennaro Nunziante.
«Esiste un cinema non strettamente riconducibile alle istanze autoriali più radicali, che si propone di proseguire lungo il sentiero tracciato da quel cinema che un tempo si definiva ‘medio’ e che oggi non sappiamo più come chiamare, proteso (magari confusamente) alla ricerca di modalità narrative capaci di coinvolgere un pubblico più vasto di quello (sempre più limitato) che frequenta ancora i cinema d’essai», ha sottolineato Barbera. Ecco, una kermesse come la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia deve captare questi sentori, tematizzarli e rilanciarli.
A noi spettatori, sia che siamo voraci fruitori della Settima Arte o desiderosi una tantum del buon entertainment, sta farci guidare e, chissà, anche travolgere dall’onda cinematografica. Stay tuned!
Maria Lucia Tangorra
Riepilogo recensioni per sezione della 73esima Mostra del Cinema di Venezia
Concorso
La La Land di Damien Chazelle
Arrival di Denis Villeneuve
The Light Between Oceans di Derek Cianfrance
Nocturnal Animals di Tom Ford
Frantz di François Ozon
El Ciudadano ilustre di Mariano Cohn e Gastón Duprat
Piuma di Roan Johnson
The Bad Batch di Ana Lily Amirpour
Voyage of Time: Life’s Journey di Terrence Malick
The Woman Who Left di Lav Diaz
On the Milky Road di Emir Kusturica
Jackie di Pablo Larrrain
Paradise di Andrei Konchalovskiy
Questi giorni di Giuseppe Piccioni
Spira Mirabilis di Martina Parenti e Massimo D’Anolfi
Une vie di Stéphan Brizé
American Anarchist di Charlie Siskel
The Bleeder di Philippe Falardeau
Safari di Ulrich Seidl
Monte di Amir Naderi
One More Time with Feeling di Andrew Dominik
Hacksaw Ridge di Mel Gibson
Tommaso di Kim Rossi Stuart
Austerlitz di Sergei Loznitsa
The Magnificent Seven di Antoine Fuqua
The Journey di Nick Hamm
Planetarium di Rebecca Zlotowski
Orizzonti
Molly Bloom (cortometraggio) di Chiara Caselli
Home di Fien Troch
King of the Belgians di Peter Brosens e Jessica Woodworth
Dark Night di Tim Sutton
Il più grande sogno di Michele Vannucci
Liberami di Federica Di Giacomo
Bitter Money di Wang Bing
Réparer les vivants di Katell Quillévéré
La vendetta di un uomo tranquillo di Raúl Arévalo
Through the Wall di Rama Burshtein
Giornate degli Autori
No Borders (cortometraggio) di Haider Rashid
Indivisibili di Edoardo De Angelis
Caffè di Cristiano Bortone
La ragazza del mondo di Marco Danieli
Ombre dal fondo di Paola Piacenza
Sami Blood di Amanda Kernell
Settimana della Critica
Prevenge di Alice Lowe
Pagliacci (cortometraggio) di Marco Bellocchio
dodici pagine (cortometraggio) di Riccardo Caruso, Roberto Tenace, Luigi Lombardi, Elisabetta Falanga
Le ultime cose di Irene Dionisio
Biennale College
Orecchie di Alessandro Aronadio
Cinema nel Giardino
L’estate addosso di Gabriele Muccino
The Secret Life of Pets di Chris Renaud e Yarrow Cheney
Robinù di Michele Santoro
In Dubious Battle di James Franco
The Net di Kim Ki-duk