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Un amico molto speciale

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VOTO: 6.5

Papà Natale, ladro sui tetti di Paris

AAA. Antoine, orfano fan scatenato di Babbo Natale cerca compensazione affettiva. Giovane inventivo afflitto da debiti trasformato in magico furfante cerca bottino facile tra scarichi di gabinetto e armadi con lucchetto. Senza slitta e senza renne, ma dentro un sacco gigantesco di guai e di “doni” inattesi un uomo senza apparenti speranze e un bambino di sei anni si uniscono in una lunga spedizione sullo skyline parigino, bordato dal charoscuro della neve novella e di sofferenze acute e lontane, diluite in dolci sogni (im)possibili.
Un amico molto speciale. Dai produttori del(l’im)previsto blockbuster europeo Quasi amici, un nuovo urban-buddy-movie che si svincola dai cinepanettoni mielosi, e sa infiltrarsi negli spazi di luce e ombra della Ville Lumière. Un film che non si muove stavolta sulle “rotelle” imbizzarrite e politicamente scorrette di una relazione bicromatica ma comunque socialmente e culturalmente squilibrata. E non solo.
Un ragazzo da banlieue in libertà vigilata si camuffa da Pere Noel e con il nylon posticcio della riccia bianca barba passa da una metro all’altra, da un cornicione all’altro, arrampicandosi in una corsa contro il tempo e contro i suoi aguzzini, svaligiando gli appartamenti dei quartieri lussuosi lasciati vuoti dai proprietari durante la notte di Natale. Finché non incontra un bambino curioso e scaltrissimo, ma ancora bramoso di illusione gentile, che si lega a questo babbo anticonvenzionale, robinhood dei tetti burbero e affascinante.
Inevitabili equivoci di sintassi sociale e linguistica, locali equivoci, tra luci rosse e campi gitani, balordi su quattro ruote, volate in bicicletta dentro un cesto di regali che sembra rubato al discount dei babbi natale in saldo. Una complicità alchemica, inverosimiglianza fiabesca dei percorsi e rassicurante crescendo della bizzosa intesa dei due magnifici interpreti, il ladro Tahar Rahim (rivelazione de Il profeta di Jacques Audiard) e Victor Cabal, elfo natalizio industrioso, divertente e agilmente adatto a scivolare su un balcone come tra le braccia della mamma ignara.
Diretto da Alexandre Coffre, reduce dalla commedia brillante Tutta colpa del vulcano, e sceneggiato e adattato dalla squadra a quattro formata dallo stesso Coffre, Rachel Palmieri, Fabrice Carazo e Laurent Zeitoun, coproduzione francese folta sostenuta dalla tv belga, Un amico molto speciale è distribuito in Italia da M2Pictures dal 4 dicembre, buttato nella mischia delle grottesche caratterizzazioni nostrane glassate senza arte. Sarà un pacchetto gradito agli italiani sotto l’albero, già addobbato dai soliti ignoti e dalle prime televisive delle pay tv? Forse lo zucchero di questa ricetta parisienne saprà stupirli?

Sarah Panatta

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