Il peggior film dell’anno?
Il nuovo film di Paolo Ruffini Tutto molto bello giunge nelle sale, annunciato in tutti i talk show televisivi a disposizione sul palinsesto “canonico”. Tuttavia, nonostante la corposa campagna pubblicitaria, di questo film non si salva niente; perciò invece che commedia, potrebbe definirsi tragedia intellettuale.
Tutto inizia dalla trama banale dai risvolti melensi: Giuseppe (Ruffini), impiegato all’agenzia delle entrate è in attesa che Anna (Chiara Francini), partorisca sua figlio. Poche ore prima del grande evento, l’uomo conosce Antonio (Frank Matano), un tipo un po’ strano che sembra essere di casa in quel reparto. I due saranno protagonisti di una notte fuori dal comune e d’incontri variegati, tra personaggi folli (Scintilla e Pintus), sceicchi e belle donne (Nina Senicar). La sceneggiatura si adegua agli standard del programma “Colorado” di Italia Uno, conservandone i difetti, primo tra tutti una comicità a dir poco irritante. Gli attori non interpretano un vero ruolo, ma vestono i panni del personaggio comico con cui sono diventati famosi in tv, e il risultato è un palcoscenico filmico per un gruppo di cabarettisti allo sbaraglio. La volgarità e i luoghi comuni sono sparsi ovunque, come sabbia nel deserto e più di una persona ha lasciato la sala prima dei titoli di coda. I produttori hanno cercato di assicurarsi un pubblico grazie alla presenza di volti noti, belle gambe e personaggi ultrafamosi: a un certo punto compare anche il cantante Pupo. La trama è inverosimile e le situazioni si accartocciano tra di loro. Generalmente un film può piacere ad alcuni e non essere gradito da altri, ma per questa pellicola è impensabile prevedere un pubblico entusiasta; un pronostico favorevole potrebbe solo confermare il baratro vertiginoso in cui, ultimamente, è crollata la cultura italiana. «Immaginavo un film che avesse come scopo la bellezza» afferma Ruffini, «la gioia di una vita che nasce, con tutta una serie di accadimenti folli e ultracomici fino a quando una notte non ho avuto l’ispirazione giusta e ho sognato il titolo Tutto molto bello, che mi piaceva molto perché è positivo e solare: curiosamente i miei film preferiti hanno sempre la parola “bello” nel titolo, penso a Che bella giornata, La vita è bella, Un sacco bello». I commenti del regista sembrano riferirsi a un film rimasto ben chiuso nella sua testa perché l’unica bellezza in scena è la silhouette della Senicar. Il film dovrebbe essere intitolato “tutta na’ schifezza” soprattutto se si pensa ai tanti giovani talentuosi costretti all’anonimato perché ignorati dalle grandi produzioni, orientate a finanziare questi insulti all’intelletto. Politica, soldi, raccomandazioni: è la solita storia all’italiana, destinata ad affossare le speranze del Bel Paese. La nota meno stridente del film è la presenza di Frank Matano; il quale, nato sul web, sembra essere tra i pochi fortunati cui youtube ha concesso un po’ di democrazia. Con un pizzico di cinismo, si potrebbe auspicare in un bel flop ai botteghini, che potrebbe stimolare i produttori a un radicale cambio di tendenza.
Federica Bello