Home AltroCinema Cortometraggi e video Too Big Drawing

Too Big Drawing

478
0
VOTO: 7.5

Fedeli alla linea

Dalla Bielorussia di oggi ci si può aspettare magari qualche opera cinematografica che riprenda il difficile clima sociale del paese, di cui le recenti manifestazioni di massa contro il governo autoritario di Lukashenko sono chiara testimonianza. E difatti proprio relativamente a questo aspetto avevamo intercettato un vibrante documentario, nella seconda metà del 2021, quel Courage di Aliaksei Paluyan passato in concorso al Mescalito Biopic Fest

Ma anche laddove le ragioni del reale sono così vive, pressanti, si possono sviluppare tracce di altra natura. Non è un caso che già al Ravenna Nightmare 2020 avesse trionfato Spice Boyz di Vladimir Zinkevich, altro lungometraggio di provenienza bielorussa ma dal timbro assai diverso in quanto decisamente “pulp” e con un taglio persino grottesco, nell’introdurre in scena quelle violenze che, quasi stessimo giocando a rimpiattino con la realtà stessa, si scoprivano poi ispirate a un truculento fatto di cronaca.

Un altro approccio ancora, volendo, è quello di Henadzi Buto, il regista che all’On the Road Film Festival ottava edizione ha saputo stregare sia gli spettatori che la giuria di Short>Cuts: Short and Medium-length Films in Competition, concorso di cortometraggi oltremodo valido in cui il suo Too Big Drawing ha vinto sia il premio principale che – ad ex aequo – quello del pubblico.
Cominciamo col dire che quello bielorusso è uno dei corti più originali e strabilianti coi quali ci si è ultimamente confrontati. Protagoniste una matita e una linea, quest’ultima immaginifica almeno quanto l’ispirazione dell’autore stesso. Breve, folgorante esempio di cinema sperimentale costruito intorno a un’idea forte, Too Big Drawing nelle primissime scene pone sotto i riflettori questo comunissimo oggetto di cancelleria, sezionato in ogni suo aspetto attraverso un sapiente gioco di montaggio. Poi, guidata (letteralmente) da mano sapiente, quella matita si mette in movimento tracciando una linea decisa che porta innanzitutto fuori dalla stanza che ospita il prologo. Ma fin dove il nostro sguardo accompagnerà la matita? Praticamente ovunque. Affascinante come idea e dall’eccellente resa tecnico-stilistica, Too Big Drawing segue in linea retta il percorso della matita attraverso strade, corrimano, ponti, distese d’acqua, arbusti e ampi spazi deserti, fino a suggerire l’idea che possa superare ogni ostacolo, coprendo così tutto il globo. E finendo perciò col ricongiungersi, magicamente, al punto di partenza. Un lavoro, quello di Henadzi Buto, che si lascia ammirare come una wunder kammer universale, esibita al pubblico in un tripudio di perizia tecnica e fantasia a briglie sciolte.

Stefano Coccia

Articolo precedenteKoi
Articolo successivoSinkhole

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here

sei + 20 =