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The Wiremen

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VOTO: 7

E luce fu

Al termine dell’IRISHFILM FESTA IN SHORT 2020, speciale edizione in streaming che a livello qualitativo ci ha lasciato decisamente soddisfatti, sono stati comunicati i riconoscimenti ufficiali, ovvero il premio del pubblico e gli altri assegnati invece da una giuria estremamente qualificata di addetti ai lavori: Susan Liddy (docente Università di Limerick, Presidente WFT.I – Women in Film and Television Ireland), Costantino Margiotta (produttore FlimFlam), Steve Woods (regista, docente National Film School/IADT, board member Galway Film Fleadh).
Per quanto riguarda l’animazione, categoria al solito particolarmente brillante, BEST SHORT FILM – ANIMATION è stato dichiarato The Wiremen di Jessica Patterson, con la seguente motivazione: “The Wiremen spicca per l’eccellente qualità dell’animazione, una sceneggiatura scritta con sensibilità e uno stile grafico meraviglioso, unico, ricco di immaginazione“.

Oltre ad Abe’s Story di Adam H Stewart, su cui ci siamo già soffermati in altra sede, vi erano almeno un paio di lavori che, per un motivo o per l’altro, ci hanno lasciato un’impressione più forte, destinata probabilmente a durare. Pensiamo al ludico, scoppiettante omaggio ai giochi da bar anni ’80, ossia Streets of Fury di Aidan McAteer; e soprattutto all’amara metafora socio-politica presente in Them di Robin Lochmann.
Tuttavia anche The Wiremen è un lavoro più che discreto, a partire dalla scelta di raccontare un momento cruciale per la società irlandese, l’elettrificazione del paese durante gli anni ’30, contrapponendo in modo fiabesco Tradizione e Progresso. Angoli oscuri e scie luminose. Fate ed “elettruomini”. Una nonna troppo arcigna e un papà premuroso. Questi sono i pilastri del movimentato e comunque tenero racconto di formazione, che vede protagonista una bimbetta dalla curiosità sfrenata. E sebbene la narrazione proceda un po’ troppo a strappi, l’odissea notturna della bimba finisce comunque per coinvolgere emotivamente lo spettatore, tra ombre minacciose e momenti di pura meraviglia.

Stefano Coccia

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