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The Exclusive: Beat the Devil’s Tattoo

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VOTO: 8

Quando per il giornalista l’asso nella manica è un serial killer

Tra le sorprese più positive del 18° Far East Film Festival, stando ai film proiettati finora, figura senz’altro l’adrenalinico e stratificato The Exclusive: Beat the Devil’s Tattoo. Va detto che la figura del serial killer, specialmente in queste ultime decadi, ha fatto capolino spesso e volentieri nel cinema della Corea del Sud, ispirando peraltro situazioni e personaggi cui è facile attribuire una certa originalità, o quantomeno un taglio meno convenzionale rispetto ad analoghe produzioni confezionate oltreoceano, in territorio americano. Ma nel caso del film intelligentemente scritto e diretto dalla film-maker sudcoreana Roh Deok c’è dell’altro. C’è la figura cardine di un cronista precario, che sembra in qualche modo “umanizzare” (senza comunque svilire determinati interrogativi etici) il cinismo di personaggi come lo spietato “cacciatore di scoop” impersonato da Jake Gyllenhaal, nel più recente Lo sciacallo – Nightcrawler di Dan Gilroy; o come l’avvoltoio per eccellenza, ovvero quel giornalista pronto a sfruttare biecamente il clamore generato dal drammatico incidente occorso ad un uomo, in serio pericolo di vita per una frana improvvisa, che Kirk Douglas seppe interpretare con classe immensa nel film capo genere di Billy Wilder, L’asso nella manica.

Il lungometraggio di Roh Deok si apre con l’efferato omicidio compiuto ai danni di una coppietta, che per le dinamiche dell’agguato, la violenza di fondo e certe notazioni grottesche potrebbe anche ricordare Zodiac di David Fincher. Ma molto presto compare un’altra figura a contendere l’attenzione dello spettatore al feroce assassino, arrivando sostanzialmente a rubargli la scena: è questi il giornalista in difficoltà Heo Moohyuk (interpretato da un ottimo Jo Jeong-seok, ma è comunque l’intero cast a reggere bene), che proprio mentre sta per perdere il lavoro in una importante redazione riceve la fatidica soffiata, dalla quale ritiene di aver individuato il serial killer. Venduto lo scoop, però, il povero Heo Moohyuk si renderà conto di aver commesso uno sbaglio davvero grossolano, riguardo all’identità del ricercato. Combattuto tra la spinta a fare pubblica ammenda e la tentazione di cavalcare comunque quell’improvviso successo, si troverà in mezzo a situazioni sempre più ingarbugliate, farsesche, persino kafkiane, che però potrebbero anche risolversi in un epilogo tragico, per lui e per la sua famiglia. Specie quando l’assassino stesso, attratto dalla morbosa situazione in breve creatasi, deciderà di palesarsi con il reporter così da volgere l’aumentata attenzione della stampa a favore dei propri perversi istinti…
Destinato a tramutarsi strada facendo in un’acuta, sulfurea, plumbea riflessione sul mondo dei media e sul suo rapporto con le grandi tragedie umane, The Exclusive: Beat the Devil’s Tattoo è thriller che sa coniugare bene la suspance, il carattere decisamente articolato della trama, con riflessioni di più ampia portata, la cui macabra ironia non può sfuggire allo spettatore che si fa catturare dal gioco.

Stefano Coccia

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