L’altro volto di Trump
Probabilmente in molti ricorderanno l’ottimo documentario American Dharma, diretto da Errol Morris e presentato Fuori Concorso alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2018. Ora, nel presente lavoro, il regista si è concentrato sulla controversa figura di Steve Bannon, stratega del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nonché artefice di numerosi documentari, molto dei quali atti proprio a promuovere la figura di Trump in giro per il mondo.
Morris, tuttavia, non è riuscito a mettere per immagini l’estromissione dello stesso Bannon – in seguito alle elezioni di metà mandato – avvenuta nell’estate 2018. In tale “impresa”, però, è riuscita la documentarista americana Alison Klayman, la quale, con il suo The Brink – Sull’orlo dell’abisso (realizzato pochi mesi dopo il documentario di Morris) ha seguito passo passo lo stratega statunitense, dal periodo immediatamente successivo all’elezione di Trump, fino alla sua stessa, recente estromissione e al suo continuo viaggiare per l’Europa al fine di creare nuove alleanze tra i partiti di estrema destra e gli stessi Stati Uniti.
Anche se, dunque, davvero poco tempo è trascorso tra la presentazione in anteprima di American Dharma e quella di The Brink, questo ultimo lavoro della Klayman risulta, ad ogni modo, tanto efficace quanto il prodotto di Morris, pur differenziandosi parecchio da quest’ultimo per quanto riguarda la forma della messa in scena stessa.
Da sempre interessata a ritrarre nel modo più veritiero e altresì particolare possibile personaggi che, in un modo o nell’altro, hanno fatto parecchio parlare di sé (suo è, ad esempio, il documentario Ai Weiwei: never sorry, incentrato sul celebre artista cinese), la Klayman si è sempre distinta per il suo particolare approccio registico che tende a seguire, con fare perfettamente zavattiniano, i personaggi messi in scena, dalla loro più normale quotidianità, fino ai momenti particolarmente salienti della loro vita o carriera.
Così è stato, dunque, anche per Steve Bannon, il quale, sin dall’inizio, ci viene mostrato nella sua vita di tutti i giorni. E così, dunque, vediamo il celebre stratega in casa sua dove, insieme a suo nipote, è intento a bere frullati dietetici al fine di dimagrire (scherzando sul fatto che in molti, su internet, lo abbiano preso in giro per il suo sovrappeso), fino ai momenti in cui lo stesso ha iniziato a viaggiare per il mondo, al fine di diffondere il suo documentario sul presidente, Trump@War.
La Klayman, dal canto suo, non ha dimenticato di mostrarci proprio nulla: dalle reazioni dei cittadini americani (molti dei quali vedono ancora Bannon come un vero e proprio leader), fino agli incontri dello stratega con esponenti della politica europea, per uno sguardo che, pur prendendo chiaramente delle posizioni in merito, non appare mai disonesto o eccessivamente giudicante, dato l’approccio che prevede una registrazione della realtà così com’è, senza ricorrere eccessivamente a interviste o a didascalie esplicative.
Un lavoro interessante, dunque, il presente The Brink – Sull’orlo dell’abisso. Un lavoro che, se, da un lato, vuol farci intravedere una sorta di barlume di speranza nel momento in cui Bannon viene estromesso dal governo, dall’altro, nel mostrarci lo stesso ancora intento nella sua missione, si rivela molto più rassegnato e realista.
Marina Pavido